Dal governo

Corte dei conti: il 50% della «mala gestio» si annida negli enti territoriali e sanitari

di Ernesto Diffidenti

Oltre la metà dei giudizi definiti in tema di «mala gestio» in tutte le sue forme hanno riguardato agenti pubblici di Enti territoriali e sanitari. Lo ha detto il presidente della Corte dei conti Arturo Martucci di Scarfizzi, aprendo la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2017 della magistratura contabile.

Il panorama delle fattispecie rilevate dalla Corte nel 2016 comprende varie forme: «dall’utilizzo illecito di contributi, sovvenzioni o fondi di provenienza nazionale o europea - elenca il presidente - alla indebita erogazione di stipendi, indennità o emolumenti; dagli incarichi esterni, consulenze o collaborazioni contra legem agli oneri economici assunti senza formalizzazione di impegno contabile, forieri del sempre più preoccupante fenomeno dei debiti fuori bilancio, non dimenticando che questi ultimi pongono pesanti ipoteche su ogni ordinata contabilità e gettano ombre sui piani di riequilibrio di situazioni di dissesto; dai danni d'immagine conseguenti a reati contro la pubblica amministrazione, a quelli da violazione della concorrenza, da disservizio o da tangente».

Lacune della spesa pubblica che si inseriscono in un quadro ancora molto fragile, con un’attività produttiva che stenta a riprendersi e margini resi sempre stringenti dai vincoli Ue per la finanza pubblica. Con un percorso di convergenza verso l’equilibrio strutturale di bilancio previsto per il 2019 e l’obiettivo di sostenere la domanda interna che ha portato a deboli segnali di ripresa dei consumi sul finire dello scorso anno e un’inflazione che inizia a far registrare decimali con il segno positivo e i primi risultati sul fronte della cosiddetta “rottamazione” delle cartelle esattoriali.

A fronte di un panorama ancora poco rassicurante, si aggiunge un’insufficiente capacità di spendita delle risorse comunitarie con conseguente perdita dei fondi non riutilizzati. Un fenomeno più presente nel Mezzogiorno, ma anche in altre Regioni, «in stridente contrasto con le difficoltà economiche che il Paese affronta, specialmente per gli investimenti pubblici».

L’attività delle Procure: i danni relativi alle spese sanitarie
Un peso rilevante nell’attività delle Procure continuano ad averlo i danni riscontrati nella gestione della spesa sanitaria. Nel 2016 secondo la relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Claudio Galtieri, sono state emesse 165 citazioni “sanitarie” per 66,8 milioni contestati. «Combattere la corruzione diffusa costituita da singoli comportamenti legati a singole persone - ha settolineato - consente anche di combattere la cattiva amministrazione” perché per contrastare questo tipo di fenomeni serve trasparenza, semplificazione, tempestività dei procedimenti, limitazioni delle deroghe».

I magistrati liguri hanno scoperto nell'Ospedale S. Martino di Genova e non solo, numerosissimi esami clinici, non rendicontati perché afferenti ad attività intramuraria dei medici, per oltre 1 milione di euro.
La Procura regionale per il Lazio ha perseguito il Servizio sanitario regionale per casi di ricovero presso strutture private con oneri non dovuti per 939 mila euro, la Asl di Civitavecchia (in persona di un suo dirigente), per il mancato espletamento di una gara pubblica per la manutenzione di impianti sanitari, con un danno stimato – a seguito della prosecuzione del precedente contratto – di oltre 635mila euro, la Asl di Frosinone, per danni subiti da un paziente, con un riconosciuto risarcimento, in sede civile, di circa 100mila.

La Procura regionale per il Piemonte a titolo di dolo ed in via principale, nei confronti di una azienda, e del suo rappresentante legale, affidataria del servizio di gestione di una comunità terapeutica per minori, in relazione all'illecita percezione di compensi per il ricovero di pazienti psichiatrici in una struttura priva dei requisiti minimi previsti dalla normativa in materia di autorizzazioni e accreditamenti, in considerazione delle gravissime carenze strutturali, igieniche, sanitarie e di organico. Ai predetti soggetti la Procura ha contestato un danno patrimoniale di complessivi euro 1 milione e 107 mila euro circa, corrispondente all'ammontare dei compensi illecitamente percepiti dalla Asl.

Anche la Procura per la regione Veneto, nel corso del 2016 ha promosso alcune azioni
risarcitorie in materia sanitaria, fra le quali si segnala quella esercitata nei confronti degli “Istituti Polesani” di Ficarolo (Ro) in merito alle gravi irregolarità perpetrate nella gestione di una Residenza Sanitaria Assistenziale destinata ai disabili a media ed alta densità.

Danni derivanti da malpratice amministrativa
Le inchieste delle Procure contabili oltre a perseguire le singole fattispecie dannose, nel corso del 2016, hanno anche contribuito a svolgere una funzione deterrente e correttiva dell'azione amministrativa, inducendo le Amministrazioni interessate ad operare un miglioramento dei propri sistemi di controllo, nonché della propria azione evitando, in tal modo l'insorgere di ulteriori possibili danni.
Ma la finalità di deterrenza che accompagna l’azione delle Procure contabili non ha eliso la dilagante malpractice che si evidenzia nella generale gestione delle pubbliche risorse. A titolo di generale compendio delle varie esemplificazioni che si possono fare sul tema, vanno ricordate le citazioni emesse nella sempre imperante materia dell'affidamento di incarichi a soggetti non solo frequentemente privi delle necessarie (e previste) alte qualificazioni professioni ma, costantemente, affidati al di fuori degli stessi parametri legali, aggirati con fittizie ricognizioni che portano dirigenti e amministratori ad affermare l'assenza di adeguate professionalità all'interno dei loro rispettivo comparti.


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