Dal governo

Farmaci innovativi, mozione del Comitato nazionale di bioetica per un accesso equo

di Red.San.

«Forte preoccupazione per le condizioni di salute di centinaia di migliaia di pazienti in Italia affetti da gravi patologie, come l’epatite C e alcune malattie oncologiche, nonostante siano oggi a disposizione nuovi farmaci in grado di curarle o di modificarne la storia naturale in modo efficace». Sulla questione dell’accessibilità ai farmaci innovativi, il Comitato nazionale di bioetica (Cnb) fa sentire forte e chiara la sua voce. E invita le «istituzioni competenti a elaborare ragionevoli scelte di politica sanitaria dirette ad una equa allocazione delle risorse e rendere disponibili, il prima possibile, i farmaci innovativi di provata efficacia per i pazienti affetti da patologie gravi, nel rispetto dei criteri clinici».

Nella “Mozione per una politica di accesso equo a farmaci innovativi ad alta efficacia per patologie gravi: riduzione dei prezzi e contenimento dei costi a carico del Ssn e dei cittadini”, approvata il 23 febbraio ma resa nota soltanto oggi ed elaborata da Lorenzo d’Avack, Silvio Garattini e Carlo Petrini, il Cnb ricorda che «la difficile accessibilità ai farmaci essenziali e innovativi, dovuta al loro altissimo prezzo, deriva da esigenze diverse e contrastanti: essa è il risultato della necessità di promuovere innovazione e ricerca, anche se i tempi previsti dall’attuale disciplina per la protezione della proprietà intellettuale sono obiettivamente troppo lunghi. Inoltre, tale difficile accessibilità confligge con il diritto universale alla salute, gli aspetti di sanità pubblica e la sostenibilità del sistema sanitario pubblico. La tutela dell'iniziativa economica privata e quindi della proprietà industriale (brevetti ecc.) dovrà essere bilanciata con il diritto alla salute delle persone. Non si tratta semplicemente di regolare il mercato come istituzione di utilità sociale, ma quando è in gioco un valore fondamentale come la salute, occorre fare in modo che la logica del profitto non escluda le categorie più marginalizzate da cure efficaci».
Si sono astenuti Cinzia Caporale, che - «pur nella piena condivisione delle preoccupazioni espresse nella mozione» - ha inviato una postilla in cui afferma come politiche eque di accesso ai farmaci devono passare non già per la limitazione del diritto alla proprietà intellettuale ma vanno perseguite con «politiche pubbliche redistributive», e Salvatore Amato, che pur aderendo alla mozione, ha espresso una dichiarazione integrativa.


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