Dal governo

Lorenzin: «Entro la prossima settimana il decreto sull’obbligo vaccinale»

di B.Gob.

Tempi strettissimi per un decreto a firma Beatrice Lorenzin, da portare anche in settimana in Consiglio dei ministri, che prevede l’introduzione dell’obbligo vaccinale a scuola. Dopo 24ore di “giallo”, iniziato con la fuga in avanti della ministra - che ieri durante una trasmissione televisiva aveva annunciato un testo pronto per oggi in Cdm - è stata di nuovo la stessa titolare della Salute a chiarire, al termine della riunione a Palazzo Chigi: «Come annunciato ho presentato all’attenzione del Consiglio dei ministri il testo base di decreto legge sull’obbligo vaccinale nelle scuole. Durante la seduta ho avuto conferma dal presidente Gentiloni circa la volontà di avviare subito un approfondimento collegiale, che è già iniziato tra i tecnici della Salute, del Miur e della presidenza del Consiglio». Lorenzin detta ancora i tempi: la parola d’ordine è «varare il decreto entro la prossima settimana».

Le premesse. L’Emilia Romagna apripista, con la legge regionale n. 19/2016 che a novembre ha introdotto l’obbligo vaccinale per l’accesso ai servizi pubblici e privati rivolti ai bambini da 0 a 3 anni, a partire dal prossimo anno scolastico. Altre importanti Regioni - dal Lazio alla Lombardia alla Toscana al Piemonte - che si stanno attrezzando. Sullo sfondo, dati preoccupanti sul calo delle vaccinazioni. Uno per tutti: il crollo della profilassi Mpr (morbillo, parotite, rosolia), che ha portato all’exploit registrato dall’Iss, con 385 casi certificati in Italia ad aprile, cinque volte quelli dello stesso mese del 2016, quando se ne erano contati appena 76. In tutto, 1.920 casi in totale da inizio anno, di cui un terzo con almeno una complicanza.
Ce n’è abbastanza per rompere gli indugi - avrà pensato la ministra della Salute - sia tra le Regioni diversamente orientate sia rispetto ai dubbi del Miur, preoccupato di rispettare la tutela costituzionale del diritto all’istruzione. «Diamo tutti insieme una risposta concreta alla popolazione per la tutela della loro salute, dei loro figli e delle famiglie a fronte del drammatico calo della copertura vaccinale», è lo slogan pro decreto di Lorenzin.

Le polemiche. Che ha subito voluto mettere a tacere le notizie di dissidi all’interno del Governo. Con Matteo Renzi, pare, arrabbiatissimo per il primo annuncio di Lorenzin e per la smentita che a caldo da Palazzo Chigi era arrivata. «Nel governo manca un coordinamento e l’impressione è che ognuno fa quello che gli pare», sarebbe stata la reazione dell’ex premier dal Nazareno, dove proprio ieri pomeriggio il segretario Dem aveva riunito i vertici dei gruppi, la ministra Finocchiaro e la sottosegretaria Boschi per raccordare partito, governo e Parlamento.

I contenuti. La stessa ministra della Salute, intanto, ha tracciato i contorni del decreto: «Ho pronto un testo di legge che prevede l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’accesso alla scuola dell’obbligo con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal nostro ministero. Ovviamente necessiterà di approfondimenti e di una discussione anche da parte del ministero dell’Istruzione, per valutare se i tempi sono davvero maturi per fare una legge che ci riporti in sicurezza. Ho immaginato questo decreto - ha chiarito poi Lorenzin - che pone l’obbligatorietà per l’accesso alla scuola dell’obbligo, con il ministero della Salute che ogni anno dà la lista di quelle che sono le vaccinazioni obbligatorie, superando anche la dicotomia tra obbligatorie e raccomandate. Tutte le vaccinazioni che sono nel piano vaccinale approvato nei Lea sono necessarie per la salute delle persone, poi ce ne saranno un gruppo che saranno obbligatorie per l’accesso alla scuola dell’obbligo. L’epidemia in atto di morbillo - ha sottolineato ancora - la dice lunga sulle complicanze che ci possono essere, ma pensiamo alle varie malattie che possono arrivare, anche più gravi».
Intanto, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli mette i classici “puntini sulle i” ma dà la propria disponibilità: «Ho molto apprezzato il richiamo al coordinamento e alla collegialità con cui Paolo Gentiloni ha aperto il Consiglio dei Ministri. Ho sempre detto che sono favorevole all’obbligo di vaccinazione. Tanto più se il ministero della Salute segnala l'esistenza di un'emergenza nazionale. Da questo discende - aggiunge - che i vaccini debbono
essere obbligatori per ogni bambina e bambino presente sul territorio nazionale. E che tale norma deve valere per ogni luogo pubblico».

Le Regioni plaudono. «Valuto positivamente l’iniziativa della ministra della Salute - ha affermato il coordinatore della Commissione Salute, Antonio Saitta - Ovviamente guarderemo nel dettaglio le norme proposte non appena il testo sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. Credo però che si sia intrapreso un percorso giusto che in una logica di prevenzione va sostenuto».

Il Consiglio dei ministri oggi non ha esaminato alcun testo sui vaccini, ma Lorenzin ha decisamente aperto la strada.


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