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Sangue, in Italia una donazione ogni 10 secondi. Oggi la giornata mondiale Oms

di Ernesto Diffidenti

Una donazione di sangue ogni dieci secondi, oltre tre milioni in totale. Il popolo dei donatori (1,68 milioni di persone) in Italia è generoso, ancorché sempre più anziano, e consente di coprire interamente il fabbisogno non solo di trasfusioni salvavita (660mila lo scorso anno) ma anche di farmaci plasmaderivati. E’ il Centro nazionale sangue a tracciare un bilancio nella sede del ministero della Salute in occasione del “World Blood Donor Day” che l’Oms celebra oggi.

Oltre 3 milioni di donazioni nel 2016, ma donatori ‘invecchiano’
Lo scorso anno il sistema ha registrato oltre 3 milioni di donazioni di sangue e plasma (esattamente 3.036.634), mentre i donatori sono stati un milione e 688mila, una cifra in calo di 40mila unità rispetto all’anno precedente e che è anche la più bassa dal 2011. I donatori abituali sono stati 1.370.556 (81,2%), mentre quelli nuovi 317.071 (18,8%), mentre a livello di genere si registra una netta prevalenza per i maschi, che sono il 70%. Circa il 27% del totale rientra nella fascia di età 36-45 anni, il 28% in quella 46-55, il 13% in quella 18-25 e 56-65 mentre il 18% è tra 26 e 35 anni. L’andamento degli ultimi anni vede un progressivo invecchiamento dei donatori, con un calo nelle fasce più giovani e un aumento in quelle più in là con l’età. Il Friuli Venezia Giulia è la regione con più donatori ogni mille abitanti, mentre la Calabria è quella che ne ha meno.

Nel 2016 trasfusioni in aumento del 3,7%
Sono stati quasi 660mila (659486) i pazienti trasfusi nel 2016, in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, pari a 10,9 persone ogni mille abitanti. In totale sono state trasfuse quasi 3 milioni di unità di emocomponenti (oltre 8mila al giorno), mentre più di 800mila chili di plasma sono stati inviati alle aziende per il frazionamento. In generale gli obiettivi di autosufficienza nazionale per il 2016 sono stati mantenuti per quanto riguarda il sangue, sottolinea Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Cns, grazie al meccanismo di compensazione che prevede che regioni che raccolgono più sangue del fabbisogno lo cedano a chi è in crisi. A contribuire maggiormente sono state nel 2016 Piemonte (32%), Veneto (16%), Friuli-Venezia Giulia (13%), Lombardia (12%), Provincia autonoma (PA) di Trento (8%), Emilia-Romagna (4%), Campania, Valle d'Aosta e PA di Bolzano (circa 2% ognuna).

«Il sistema è sostanzialmente in equilibrio, ma in alcune regioni periodicamente è necessario ricorrere alla compensazione - spiega Liumbruno -. La Sardegna ad esempio ha un’ottima raccolta, ma non è autosufficiente perché ha molti pazienti talassemici, che necessitano di molto sangue per le terapie. E' importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che incrementino la raccolta Per questo si fa appello alla sensibilità delle Regioni affinché consentano alle strutture trasfusionali una maggiore flessibilità nei giorni e negli orari di apertura in modo da venire maggiormente incontro alle esigenze dei donatori».

Le iniziative del Centro nazionale sangue
In occasione dell’evento al ministero della Salute il Cns ha presentato due iniziative. Collegandosi al link cns.sanita.it/geoblood è disponibile la prima mappa italiana di tutti i punti dove donare, con la possibilità di fare una ricerca basata sulla propria posizione per scoprire il luogo più vicino. Per incrementare le donazioni di plasma partirà inoltre l'iniziativa ‘Plasma Italia’, con una landing page disponibile sul sito www.centrosangue.it per spiegare l'importanza e le modalità di questo tipo di donazione.

Il piano 2017 all’esame della Conferenza Stato Regioni
Intanto il ministero della Salute ha inviato all’esame della Conferenza Stato Regioni il “Programma annuale per l’autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per l'anno 2017”. La produzione programmata di globuli rossi prevede un aumento dell’1,8% rispetto alla produzione del 2016 mentre per i consumi si prevede un modesto decremento (-0,11%, 2.894 unità). Previsto anche il fabbisogno di sangue in «compensazione pianificata» a carico delle Regioni Sardegna, Lazio, Sicilia e Abruzzo per un ammontare di 52mila unità a fronte di una potenzialità complessiva di produzione aggiuntiva, nelle regioni autosufficienti, si circa 53mila unità.
Per quanto riguarda il plasma destinato al frazionamento industriale per l’anno 2017, si prevede un aumento significativo delle quantità raccolte, prevalentemente tramite procedure di aferesi.

Lorenzin: il sistema italiano unicum in Europa
Dal canto suo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato come il sistema italiano del sangue sia «un unicum nel panorama europeo» grazie ai donatori: un’enorme
catena che ha dietro «un patrimonio etico che va valorizzato e salvaguardato». L’invecchiamento della popolazione, ha sottolineato Lorenzin, porta da una parte alla diminuzione dei donatori, che oltre una certa età non possono più donare, e dall’altra all’aumento delle necessità di sangue. Una ragione in più per una gestione che non preveda la distruzione di sacche di sangue. «Ci sono sacche di sangue che vengono buttate nel nostro paese perché scadute - ha sottolineato -, allora dico a chi le butta 'regalatelo' se non potete utilizzarlo. Credo che occorra maggiore attenzione su questo tema. Il mio impegno nei prossimi mesi consiste nel fare questo ulteriore passo avanti, dobbiamo trovare un modo diverso di gestire il sangue e fare in modo che non ci siano più casi».

Il messaggio del commissario europeo alla Salute
Nella giornata mondiale del “donatore di sangue” il commissario Ue alla Salute Vitenys
Andriukaitis ha invitato gli europei «a continuare a mostrare compassione e spirito di solidarietà donando il proprio sangue». «Ogni anno - ha spiegato Andriukaitis - grazie alle donazioni di sangue dei cittadini Ue vengono fornite circa 26 milioni di unità di sangue agli ospedali. E il mio ruolo è quello di contribuire ad assicurare che i 1400 centri ematologici
dell'Unione adottino standard più alti di sicurezza». Andriukaitis, infine, ha ricordato che la Commissione Ue sta valutando l’adeguatezza della direttiva del 2002 sul sangue, e nel quadro di questo processo è in corso una consultazione pubblica di cittadini e stakeholders, che andrà avanti fino ad agosto.


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