Dal governo

Farmaci, Ema: Bratislava insidia Milano. Martina e Lorenzin: siamo in corsa

di Marzio Bartoloni (da Il Sole 24 Ore di oggi)

La partita per aggiudicarsi l'Ema - l'Agenzia europea per i farmaci che traslocherà da Londra per effetto della Brexit- sarà difficile e «serrata». Ma è «ancora apertissima» e il governo non molla, anche se la corsa si fa più in salita: cresce infatti la candidatura dell'outsider Bratislava (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) in possibile accoppiata con Vienna con cui dividerebbe gli uffici (distano solo 50 chilometri). La capitale slovacca sarebbe favorita dal fatto che non ospita ancora nessuna agenzia europea (rispettando così il cosiddetto criterio geografico previsto nella selezione che punta a riequilibrare sul territorio dell'Unione gli organismi), mentre la capitale austriaca garantirebbe infrastrutture e servizi di alto livello (rispettando così i criteri tecnici richiesti: dagli spazi fino ai servizi per i dipendenti).

«Il governo da mesi è impegnato con la massima attenzione a sostenere in sede europea la candidatura di Milano. Sappiamo che la competizione con altre città d'Europa è serrata. Ma crediamo che Milano abbia le caratteristiche per prevalere per la qualità dello sviluppo che sta esprimendo e per la forza del suo tessuto legato alla ricerca, alla salute e all'innovazione su queste frontiere», avverte il ministro delle Politiche agricole e vice segretario del Pd, Maurizio Martina, tra i rappresentati dell'Esecutivo più vicini a questo dossier (fu lui il primo ad annunciare ufficialmente per il Governo la candidatura di Milano nel settembre dell'anno scorso). Per Martina quella dell'Agenzia del farmaco è una occasione unica per la città anche per l'avanzare del progetto Human Technopole voluto dal governo:  «Con il polo di ricerca per le scienze della vita, riusciremo a fare della città una delle capitali europee della ricerca su questo fronte. Grazie innanzitutto al prezioso lavoro di coordinamento di Enzo Moavero (il consigliere del premier sulla candidatura all'Ema, ndr) seguiamo ogni giorno questo lavoro ambizioso ma possibile per Milano e per l'Italia».

Anche la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, tra le prime a spendersi per la candidatura di Milano è ancora ottimista: «La candidatura è apertissima e ci aspettiamo una valutazione oggettiva sui criteri tecnici». Tra questi - segnala la ministra - la possibilità di «avere l'edificio pronto e di proprietà pubblica che garantisce immediata operabilità dell'agenzia»: gli uffici del Pirellone sono infatti già disponibili per accogliere i 900 dipendenti dell'Ema. La ministra ricorda poi come il capoluogo lombardo sia «uno dei principali hub sanitari e scientifici d'Europa, solo la presenza degli Irccs (gli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico, ndr) ne fa un centro nevralgico della ricerca traslazionale mondiale, quindi presenta caratteristiche tecnico sanitarie per indotto, oltre a garantire logistica, alloggi e servizi».
In gara comunque - almeno a livello di annunci che poi dovranno essere confermati con la presentazione di un dettagliato dossier a fine luglio - ci sono al momento ben 22 città (tra queste Copenaghen, Barcellona e Amsterdam). L'Ema è un'Agenzia molto ambita non solo per il prestigio, il suo è uno dei budget più alti (300 milioni) senza parlare dell'indotto che si porta dietro: in media l'Agenzia organizza 500 meeting all'anno per 65mila partecipanti.
Dopo le prime valutazioni tecniche a settembre, ci sarà un passaggio politico di peso al Consiglio Ue di fine ottobre fino al voto (a scrutinio segreto) al Consiglio affari generali di novembre: vincerà chi riuscirà ad avere la maggioranza semplice, 14 sì sui 27 Paesi membri.


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