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Corruzione, la relazione Anac: «Sanità resta settore preoccupante»

di red.san.

La sanità resta la sorvegliata speciale dell’anticorruzione. È da qui che si parte e si arriva quando si parla di ruberie e illeciti economici, ma anche amministrativi, a danno della collettività.

Ecco perché nel Piano nazionale anticorruzione «è stata posta grande attenzione al settore della sanità, che per i rapporti curati da organizzazioni indipendenti, i tanti fatti di cronaca e le ingenti risorse investite continua a destare particolare preoccupazione».

Raffaele Cantone, il presidente dell’Authority anticorruzione, nella relazione 2016 dell'Anac illustrata oggi alla Camera, ha sottolineato che, «grazie alla proficua collaborazione con ministero della Salute e Agenas, si sono individuate le aree più vulnerabili ad abusi e corruzione (gli appalti, i concorsi, l'accreditamento, la gestione dei proventi delle sperimentazioni cliniche, delle liste d'attesa e delle camere mortuarie) e si è chiesto di adottare per esse specifiche misure preventive, la cui attuazione sarà oggetto di un piano ispettivo ad hoc. Un'attività - sottolinea l'Autorità anticorruzione - volta non a criminalizzare ma a preservare un settore che ha grandi eccellenze e che consente a tutti l'accesso alle cure».

Luci e ombre: 845 istruttorie, ma appena 12 sanzioni
La relazione evidenzia le «luci e ombre nell'applicazione dei vari strumenti di prevenzione della corruzione». Lo scorso anno sono state avviate 845 istruttorie, soprattutto nei confronti di comuni, strutture sanitarie e società pubbliche, mentre pochissime (12) sono state le sanzioni irrogate, a conferma del loro utilizzo solo come extrema ratio ma anche dell'elevato livello di adeguamento alle richieste dell'Autorità». «Fra i tanti casi trattati - ha spiegato il presidente Cantone - ne va menzionato soprattutto uno, quello di una Asl nella Regione Campania, in cui la vigilanza si è svolta con una logica di accompagnamento verso il ripristino della legalità. Si è partiti da una verifica ispettiva effettuata a seguito di notizie relative a gravi illeciti commessi per favorire, fra l'altro, l'accreditamento di strutture sanitarie private carenti dei requisiti e pagamenti multipli di fatture, da cui era emersa l'inadeguatezza delle misure preventive adottate. Il commissario straordinario della ASL ha accolto positivamente i rilievi e, con la collaborazione dei nostri uffici, ha adottato misure concrete e virtuose: in particolare, ha effettuato la rotazione dei direttori dei distretti, ha sostituito quasi tutti i componenti delle commissioni competenti al rilascio delle autorizzazioni e ha pubblicato sul proprio sito tutti gli atti di interesse pubblico».


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