Dal governo

Medicina generale/ Garavaglia (Comitato di settore): «Su rinnovo Convenzione grande caos. E il punto sono le risorse»

di Barbara Gobbi

«Proposte di modifica dell’Atto di indirizzo sulla Medicina generale? Quanto le riceveremo saranno senz’altro analizzate, non sono prevenuto. In tutta questa partita, però, al momento vedo soprattutto una grande confusione, tra i contenuti dell’Atto d’indirizzo su cui il Comitato di settore che presiedo ha competenza, e la bozza di Acn, che fa capo alla Sisac. L’Atto, per definizione, è un’architettura essenziale e flessibile. Detta principi e criteri generali... attendo di capire su quali aspetti ci si chiederebbe di intervenire. Cosa che abbiamo fatto, ad esempio, con le modifiche agli Atti sui comparti». Massimo Garavaglia (Lombardia), coordinatore del Comitato di settore-Sanità per le Regioni, parte con toni concilianti. E malgrado le notizie su un testo messo a punto dai tecnici di Emilia Romagna e Piemonte, pronto per sostituire l’impianto del nuovo accordo che sembra impantanato senza speranze, avvisa: «Non ci sono posizioni diverse tra le Regioni».

Ma Garavaglia è anche il coordinatore degli assessori alle Finanze, e in questa veste ne ha, di sassolini nelle scarpe. Perché il rinnovo del contratto per la Medicina generale inevitabilmente comporterà delle richieste sul piano economico. E qui cominciano i dolori delle Regioni. «I sindacati - avvisa Garavaglia - fanno il loro mestiere puntando anche sulle risorse. Ma il punto è capire come, quando, perché, per fare che cosa. E se ci saranno l’avallo del Mef e il via libera politico del Parlamento. Ricordo intanto che, come Regioni, abbiamo toccato con mano come gli ultimi impegni non siano stati rispettati». Garavaglia si riferisce al miliardo in più promesso dalla legge di Bilancio 2017 per il Fondo sanitario nazionale: «Quest’anno - avvisa l’assessore lombardo - di fatto il tesoretto annunciato si è ridotto di 422 milioni, pari al contributo Sanità, derivante dalla legge di Stabilità 2016, che le Regioni a statuto ordinario hanno dovuto pagare al posto delle “speciali” . Nel 2018 la decurtazione di quel miliardo crescerà: se ne andranno ben 600 milioni e di fatto avremo a disposizione solo 400 mln in più. Ci aspettiamo che questo gap sia affrontato e risolto con la prossima finanziaria. Altrimenti non si capisce dove dovremmo trovare le risorse, non solo quelle per i contratti».

E i 400 milioni della vacanza contrattuale, che dovrebbero essere ben custoditi negli accantonamenti di bilancio delle Regioni? «Alcune amministrazioni, come la mia, hanno provveduto. Altre non ce l’hanno fatta. E anche questo è un aspetto da verificare», conclude Garavaglia.


© RIPRODUZIONE RISERVATA