Dal governo

Vaccini, via libera dal Garante privacy alla triangolazione scuole-Asl-famiglie

di B.Gob.

Via libera del Garante privacy allo snellimento , almeno parziale, delle procedure di trasmissione dei dati vaccinali tra scuole, Asl e famiglie. Con un provvedimento urgente, vista l’imminenza dell’anno scolastico, l’Authority ha consentito di anticipare almeno parte di quanto previsto - ma in teoria soltanto a cominciare dall’anno scolastico 2019/2020 - dalla legge 119/2017, che ha reintrodotto l’obbligo vaccinale a scuola nella fascia d’età zero-sedici anni.

La procedura. Le scuole trasmettono gli elenchi degli iscritti alle aziende sanitarie. Le Asl li “spuntano” per verificare le singole posizioni vaccinali e per avviare le procedure previste dalla legge, tra cui la convocazione dei genitori o per pianificare le attività necessarie a mettere a disposizione dei genitori la documentazione prevista dal decreto. Risultato: procedure snellite e famiglie sgravate dall’onere di spluciare archivi e confrontare certificati e calendari vaccinali in vigore nell’anno di nascita del bambino.

Il provvedimento urgente del Garante arrriva in risposta a una richiesta formale presentata dalla Regione Toscana, che proprio nella direzione di un collegamento scuole-Asl si era mossa. «Con il nostro provvedimento - afferma il Presidente Antonello Soro – è ora consentita la trasmissione dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl. Al momento, invece, manca un’adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmente ferma la nostra disponibilità a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualmente introdurre ulteriori semplificazioni».
«Al riguardo - precisano ancora dal Garante - si ricorda che se il trattamento di dati sensibili non è espressamente previsto da una disposizione di legge, i soggetti pubblici possono richiedere al Garante di esprimersi in questo senso solo dopo aver adottato una norma regolamentare - con parere conforme dell'Autorità - che specifichi i tipi di dati e di operazioni identificati e resi pubblici a cura dei soggetti che ne effettuano il trattamento, in relazione alle specifiche finalità perseguite nei singoli casi e nel rispetto dei principi indicati del Codice della privacy».

Dall’Autorità per la protezione dei dati personali ricordano infine che le stesse aziende sanitarie, di propria iniziativa e in un’ottica di semplificazione, «possono già inviare alle famiglie i certificati o altre attestazion vaccinali per consegnarli alle scuole».


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