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Edilizia sanitaria e ricerca: en plein della Salute su 15 progetti finanziati dal Mef con 287 milioni

di Barbara Gobbi

Quindici progetti di edilizia sanitaria e ricerca, finanziati con 287 milioni dal Mef. Li ha presentati la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, insieme ai Dg Programmazione e Ricerca, Andrea Urbani e Giovanni Leonardi. Le risorse, autorizzate nell’ambito del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, previsto dalla legge di Bilancio 2017 (articolo 1, comma 140), sono una fetta del “tesoretto” messo a disposizione dall’ultima manovra a partire dall’anno in corso. Per la precisione, 1,9 miliardi nel 2017; 3,15 mld nel 2018; 3,5 mld nel 2019 e 3 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032.

«Il Mef – spiega Lorenzin – ha valutato positivamente tutte le proposte che abbiamo inoltrato. Sono progetti importanti, che riflettono la nostra scelta di sistematizzare gli interventi, sia sotto il profilo della messa in sicurezza e dell’ammodernamento degli ospedali, sia nell’ottica di una ricerca sanitaria che valorizzi la rete e premi il lavoro di squadra degli Irccs, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico che sono il fiore all'occhiello della R&S pubblica».

I fondi per l’edilizia sanitaria. All’edilizia sanitaria va la fetta più grossa: oltre 264 milioni, destinati a interventi di ampliamento, riqualificazione, adeguamento e messa a norma di cinque ospedali. Con l'obiettivo di perseguire l'efficienza, l'efficacia e l'economicità gestionale delle prestazioni sanitarie, ma anche di garantire sicurezza e agibilità delle strutture. Quattro dei cinque ospedali destinatari degli interventi sono nel Lazio: il “Grassi” di Ostia (55 milioni), l'Ospedale dei Castelli di Roma (24,5 mln), il “San Camillo De Lellis” di Rieti (76,5 mln), il “SS Trinità” di Sora (17 mln). L’ultimo centro, che si aggiudica 91 milioni, è il Centro Neurolesi Bonino Pulejo, sede di Ircss, a Messina.
Il pacchetto di interventi appena autorizzato dal Mef rientra in una strategia più ampia, condotta negli ultimi mesi dalla Programmazione del ministero della Salute. «Abbiamo lanciato una ricognizione in tutte le Regioni – spiega il Dg Andrea Urbani - per valutare le priorità di adeguamento antisismico e i miglioramenti strutturali necessari. La mappatura sarà completa entro un mese e ci consentirà d’ora in poi di indirizzare al meglio gli interventi: i fondi Inail, quelli ex articolo 20, i Fondi per lo sviluppo distribuiti oggi. Cambia la logica seguita fino a oggi: d'ora in poi sarà possibile condurre interventi coerenti in un'ottica di sicurezza ed efficienza. Ma anche di risparmio: le strutture ospedaliere nuove ci costano il 40% delle strutture vecchie».

I fondi per la ricerca. Non solo edilizia: alla ricerca vanno 23 milioni, spalmati su dieci progetti. Dall'autismo alle malattie infettive, dai biomarcatori delle malattie infettive allo studio di fattibilità per la diagnosi genomica congiunta di rischio genetico e di sensibilità ai nuovi farmaci nelle neoplasie del seno, ovaio e colon, progetto di Alleanza contro il cancro che fa seguito a quello annunciato all'inizio dell'estate. «Abbiamo valorizzato la logica di rete e i big data», spiega il Dg Ricerca e Innovazione del ministero, Leonardi. «La logica che abbiamo seguito – aggiunge - è quella della specializzazione intelligente, della medicina di precisione che poi è un filone della Programmazione nazionale della ricerca».

«Non sono progetti a compartimenti stagno – conclude Lorenzin -: abbiamo presentato al Mef le richieste di finanziamento nel quadro di un disegno complessivo, che consentirà di sviluppare cluster di ricerca e di valorizzare filoni decisivi, come quello delle malattie neurodegenerative e del neurosviluppo».


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