Dal governo

Farmacie, vincitori di concorso a rischio e doppie titolarità. Interrogazione Fofi

di Ettore Jorio

L’interrogazione appena presentata al Governo da alcuni senatori di Forza Italia, capitanati dall'importante e prestigiosa firma del presidente della Fofi, Andrea Mandelli, rappresenta un evento di rilievo, che ha fatto seguito alla analoga iniziativa, del 25 settembre scorso, dell'onorevole Roberto Occhiuto alla ministra Beatrice Lorenzin, dalla quale si attende a tutt'oggi una risposta scritta.

Entrambe riguardano la formulazione delle graduatorie dei concorsi straordinari, per soli titoli, per il conferimento e l'assegnazione delle farmacie di nuova istituzione ovvero vacanti, banditi ai sensi del D.L. 24 gennaio 2012 n. 1, convertito nella legge n. 27/2012.

Più precisamente, interessa il calcolo del punteggio da attribuire ai farmacisti rurali, nel senso di ben comprendere se la maggiorazione attribuita ad personam al titolare/gestore provvisorio/dipendente che si trovasse in siffatte condizioni soggettive potesse trasformarsi in una gratifica ad entem. Ciò nel senso che potesse essere assegnata «per somma» ad una associazione professionale moltiplicando l'agevolazione per il numero dei componenti dal passato rurale, con la conseguenza (inaccettabile) di poter andare anche oltre nell'assegnazione del punteggio utile complessivo dell'esercizio professionale superiore al massimo fissato dalla legge in 35 punti.

Un’anomalia dalla quale doversi emancipare, atteso che una tale inverosimile ipotesi sta rendendo pessimi i sonni dei farmacisti resisi correttamente assegnatari delle sedi farmaceutiche messe a concorso, in pericolo di perdere il loro primato e i danari investiti spesso presi a prestito. Un risultato cui dovrà pervenire una più attenta giurisprudenza e alla quale dovrebbe (meglio) dare certezza un’interpretazione autentica delle norme a cura delle Camere (art. 9, legge 221/1968, e art. 11, comma 5, lettera a, dell'anzidetto D.L. 1/2012). Un’esigenza, questa, che sta rintracciando parlamentari sensibili che presenteranno, verosimilmente, specifici emendamenti alla legge di bilancio 2018 finalizzati a fare chiarezza su un tale nebuloso tema.

L'interrogazione di Mandelli & Co. afferisce anche ad un'altra fattispecie, che sta generando non pochi problemi interpretativi. Ciò nonostante un decisum amministrativo della prima ora e una prassi chiarificatrice ministeriale che, proprio per essere tale, lascia il tempo che trova in relazione ad alcune più sofisticate tesi giuridiche in circolazione, anche processuale. Essa riguarda la facoltà dei farmacisti «associati», poi costituitisi in società (recentemente di capitali), di potere conseguire due titolarità di sedi farmaceutiche aggiudicatesi in altrettante diverse procedure regionali. Il tutto, in sensibile accelerazione con l'approvazione della legge 4 agosto 2017, n. 124, che ha esteso alle società speziali la possibilità di assumere la configurazione delle società di capitali.


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