Dal governo

Corruzione in sanità, partite le verifiche della task force Anac-Ministero-Agenas

di Red. San.

L'applicazione delle misure previste nel Piano nazionale anticorruzione (Pna) dedicate al settore sanitario sono al vaglio della task force, composta da ispettori di Anac, Ministero della Salute, Agenas e Carabinieri dei Nas, che da ieri ha avviato i primi controlli sul campo, previsti dal Protocollo di Intesa siglato il 26 aprile 2016.

Sotto la lente di ingrandimento del team ispettivo le aree a più elevato rischio di eventi corruttivi, da quelle generali come i contratti pubblici, gli incarichi e le nomine, a quelle più specifiche, quali i rapporti con i soggetti privati, l'attività libero-professionale e le liste di attesa.

«C'eravamo dati circa un anno di tempo per dare al sistema sanitario la possibilità di fare proprie queste misure e abbiamo mantenuto l'impegno. Per il Pna Sanità, inizia la fase 2, quella del monitoraggio e del controllo, necessaria affinché i protocolli anticorruzione trovino uguale applicazione in tutte le aziende sanitarie. Un lavoro di squadra diretto a isolare virus corruttivi prima ancora che possano provocare lesioni che indeboliscono il diritto alla salute dei cittadini», afferma la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.

«Con i controlli congiunti - dichiara Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione - sarà possibile verificare l'effettivo rispetto delle misure di prevenzione della corruzione all'interno delle Asl. La presenza di personale tecnico qualificato permetterà di capire se le linee guida elaborate dall'Anac sono state messe in pratica e se hanno prodotto cambiamenti concreti».

«Le Regioni sono fortemente impegnate in processi di miglioramento delle performance cliniche, economiche ed amministrativo-gestionali. Lo sforzo ulteriore deve essere quello di prendere sempre più consapevolezza, anche con il supporto di Agenas, che l'adozione e il rispetto di misure dirette a promuovere integrità e trasparenza, è una tappa immancabile del percorso virtuoso che i sistemi sanitari regionali hanno intrapreso», sottolinea Luca Coletto, presidente Agenas.

«Il monitoraggio sul campo è necessario - conclude il direttore generale di Agenas, Francesco Bevere - per comprendere se l'adeguamento da parte delle aziende sanitarie alle raccomandazioni in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione è stato sostanziale o di facciata; se e come si è proceduto alla mappatura dei rischi, prima diga contro inefficienze e criticità gestionali. L'attività di verifica è, inoltre, una risposta dovuta del Ssn alle segnalazioni dei cittadini che con fiducia hanno indicato disfunzioni e opacità».


© RIPRODUZIONE RISERVATA