Dal governo

Sicurezza alimentare: Lorenzin firma un’intesa con Federcuochi

Promuovere iniziative utili a diffondere il processo di identificazione e conoscenza della sicurezza alimentare. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi a Roma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e la Federazione italiana cuochi che punta a incoraggiare stili di vita e comportamenti salutari grazie alle giuste abitudini alimentari.

«I cuochi e le giovani generazioni di chef soprattutto - ha detto Lorenzin - hanno la responsabilità di mettere in tavola piatti che influenzeranno la tendenza culinaria del domani. E avere la consapevolezza che cibo è benessere, è di grande importanza. In qualche modo siete un po’ medici anche voi e contribuite a comunicare l’importanza della buona tavola e della tradizione agroalimentare italiana».

L’accordo mira a sensibilizzare gli operatori della ristorazione, nonché individuare sinergie utili alla tutela delle produzioni gastronomiche e agroalimentari, attraverso il rispetto dei criteri di adeguatezza normativa e sostenibilità e attraverso tutta la filiera produttiva. Ma anche rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori di ogni fascia d’età ed al cambiamento degli stili di vita e di promuovere percorsi formativi, di divulgazione scientifica e pratica per operatori, finalizzati al miglioramento della consapevolezza delle proprietà dei prodotti alimentari e dei più adeguati processi di preparazione alimentare.

«Noi siamo 'stakeholder' importanti nel settore alimentare - ha detto Salvatore Bruno, segretario generale della Federazione italiana cuochi - il rispetto dei profili nutrizionali, delle caratteristiche di sicurezza alimentare passano attraverso il nostro lavoro. Abbiamo elaborato norme tecnico-professionali che delineano la figura del cuoco e c’è un tavolo inter-istituzionale in cui si sta riflettendo sulla possibilità di una certificazione in tal senso. Se un cuoco cucina male è certamente il mercato a scegliere, ma gli unici criteri normativi da rispettare oggi sono quelli di cui stiamo parlando».


© RIPRODUZIONE RISERVATA