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Censis: diminuisce la copertura dei vaccini e aumentano le liste di attesa
Si riduce l’incremento delle coperture vaccinali: tra gli adulti la copertura antinfluenzale passa dal 19,6% del 2009-2010 al 15,1% del 2016-2017, tra i bambini l’antipolio passa dal 96,6% del 2000 al 93,3% del 2016, quella per l’epatite B scende dal 94,1% al 93%. Sono i dati contenuti nel Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese.
Il 36,2% degli italiani è favorevole solo alle vaccinazioni coperte dal Servizio sanitario azionale, il 31,2% si fida sempre e comunque delle vaccinazioni, il 28,6% è dubbioso e decide di volta in volta consultando pediatra o medico. Parlando di disfunzioni del sistema sanitario, il Rapporto pone l’accento sulle liste di attesa: nel 2014-2017 si rilevano +60 giorni di attesa per una mammografia, +8 giorni per visite cardiologiche, +6 giorni per una colonscopia e stesso incremento per una risonanza magnetica.
«Un’altra disfunzione in evidente peggioramento - osserva il Censis - è la territorialità della qualità dell’offerta». Circa il 64% dei cittadini è soddisfatto del servizio sanitario della propria regione, quota che scende però al 46,6% nel Sud. Durante l’ultimo anno il servizio sanitario della propria regione è peggiorato secondo il 30,5% degli italiani, quota che sale nel
Sud al 38,1% e al Centro al 32,6%.
Nell’ultimo anno le famiglie con persone non autosufficienti hanno sperimentato maggiori difficoltà nel sostenere le spese sanitarie (il 51% rispetto al 31,5% del resto delle famiglie).
Né trovano consenso tra gli italiani soluzioni come fornire l’assistenza ai non autosufficienti con i robot (il 73% degli over 75 anni è assolutamente contrario).
Più in generale l’analisi del Censis registra una ripresa economica dell’Italia (il 78,2% si dichiara soddisfatto del proprio stile di vita) ma cresce “l’Italia del rancore”. Secondo l'istituto di ricerca, «persistono trascinamenti inerziali da maneggiare con cura: il
rimpicciolimento demografico del Paese, la povertà del capitale umano immigrato, la polarizzazione dell’occupazione che penalizza l’ex ceto medio». Insomma, per il Censis «non si è distribuito il dividendo sociale della ripresa economica e il blocco della mobilità
sociale crea rancore». Così, «la paura del declassamento» diventa « il nuovo fantasma sociale».
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