Dal governo

Elezioni: boom per M5S e Lega, flop Pd. Bonino e Lorenzin sotto la soglia del 3%

Cinque Stelle da record, oltre il 30 per cento, e incubo per il Pd sotto la soglia del 20%. La giornata elettorale di ieri, con l'alta affluenza alle urne del 73%, consegna nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella, un puzzle difficile da comporre. Ma non impossibile.

Nel centrodestra, prima coalizione con circa il 37%, il leghista Matteo Salvini conquista la leadership (sfiora il 18% il consenso alla Lega) ai danni di Silvio Berlusconi che non raggiunge il 15%. Bene Fratelli d’Italia, delude Liberi e Uguali, mentre +Europa di Emma Bonino non raggiunge la soglia del 3%. E sotto la soglia di sbarramento resta anche la lista civica guidata dalla ministra della Salute uscente, Beatrice Lorenzin che a scrutini quasi ultimati si ferma allo 0,50% . Lorenzin andrà comunque in Parlamento perché è stata eletta a Modena.

Con questi dati, anche se mancano ancora la gran parte dei seggi da assegnare nell’uninominale e i voti all’estero, la situazione politica resta molto incerta sul fronte della governabilità anche se fa emergere un orientamento molto esplicito: quasi un elettore su due ha votato per M5S e Lega.

In ogni caso maggioranze dalle urne non ne sono uscite e quindi tutto si giocherà sulle possibilità o meno di trovare accordi tra partiti diversi. Da oggi, dunque, la bussola passa nelle mani del presidente della Repubblica. Ma prima di parlare di incarichi bisognerà comunque aspettare l’elezione dei presidenti di Camera e Senato quando le prove di alleanze o il braccio di ferro sui veti dovrebbero diventare realtà.


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