Dal governo

Giovani medici, firmato il nuovo Regolamento per l’esame di abilitazione: si parte da luglio 2019

di Rosanna Magnano

S
24 Esclusivo per Sanità24

Scattano ufficialmente dalla sessione di luglio 2019 le nuove regole per l’abilitazione alla professione medica, ma per i nuovi tirocini - la novità principale è l’inserimento del tirocinio trimestrale obbligatorio all’interno dei sei anni del corso di studi - in alcuni atenei si potrebbe aspettare ancora un po', in attesa dei tempi tecnici che consentano la necessaria modifica degli ordinamenti interni. La ministra Valeria Fedeli ha infatti firmato il nuovo Regolamento sugli esami di Stato di abilitazione della professione di medico-chirurgo, molto atteso sia dal mondo accademico, in particolare da parte delle studentesse e degli studenti delle facoltà di Medicina e Chirurgia, ma anche dalla Federazione Nazionale dell'Ordine dei Medici. Lo annuncia il ministero della Ricerca e dell'Università.

È previsto un periodo transitorio: i neo laureati avranno ancora due anni di tempo, dall’entrata in vigore del Regolamento, per effettuare comunque il tirocinio dopo il conseguimento della laurea. La prima sessione dell’esame di Stato di abilitazione professionale con le nuove modalità previste dal Regolamento si svolgerà a luglio 2019.

Tempi ridotti e semplificazione
Si riducono i tempi per l’ammissione all’esame di Stato – e quindi complessivamente dell’iter formativo dei futuri medici – con il tirocinio professionalizzante effettuato durante il percorso di studi e non dopo la laurea. E cambia la tipologia dei quiz che saranno somministrati, con il passaggio dall’utilizzo delle domande presenti nell’attuale archivio ai quesiti tratti dall’esperienza del cosiddetto progress test, più efficaci per valutare le conoscenze delle candidate e dei candidati.

« Il Regolamento, firmato dopo un iter che ha coinvolto CUN, CNSU, Ministero della Salute, CRUI e Conferenza dei Presidenti dei corsi di laurea in medicina, oltre che l'Ordine professionale - spiega il Miur - tiene conto delle osservazioni del Consiglio di Stato contenute nel parere emesso il 22 marzo 2018 e del riscontro fornito l’8 maggio 2018 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi».

Il nuovo tirocinio all'interno del percorso di studi
Novità principale, l’inserimento del tirocinio trimestrale obbligatorio all’interno dei sei anni del corso di studi in Medicina e Chirurgia. Alla prova dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo, si accede previo superamento del tirocinio pratico-valutativo, che è espletato durante i corsi di studio. I tre mesi sono suddivisi nelle diverse aree: un mese in Area Chirurgica; un mese in Area Medica; un mese, da svolgersi non prima del sesto anno di corso, nello specifico ambito della Medicina Generale.

Il tirocinio pratico-valutativo è finalizzato ad accertare le capacità dello studente relative al “saper fare e al saper essere medico” che consiste nell’applicare le conoscenze biomediche e cliniche alla pratica medica, nel risolvere questioni di deontologia professionale e di etica medica, nel dimostrare attitudine a risolvere problemi clinici concreti.

Fino ad ora il tirocinio trimestrale valido per l'idoneità all'esame di Stato poteva essere effettuato solo dopo aver conseguito la laurea. Tale tirocinio non potrà comunque essere espletato prima del quinto anno di corso e potrà essere effettuato solo in seguito al superamento di tutti gli esami fondamentali previsti nei primi quattro anni del corso di studi. «Una scelta che nasce dalla volontà di uniformare il percorso italiano di formazione e abilitazione professionale dei medici a quello della maggior parte dei Paesi europei», spiega il Miur.

Il tirocinio pratico-valutativo concorre sia all’acquisizione dei 60 crediti formativi universitari di attività formativa professionalizzante previsti dall’ordinamento didattico del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia sia al raggiungimento delle 5.500 ore di didattica previsti d alla direttiva 2013/55/CE.

Ad ogni credito formativo riservato al tirocinio pratico-valutativo devono corrispondere almeno 20 ore di attività didattica di tipo professionalizzante e non oltre 5 ore di studio individuale. Tale tirocinio pratico-valutativo è organizzato, nel caso in cui si svolga al di fuori delle strutture universitarie, sulla base di protocolli d’intesa tra università e Regione.

Cambiano i quiz
La prova d’esame consisterà in 200 quesiti a risposta multipla, ma con il nuovo Regolamento sono stati ridotti a 50 quelli relativi alla parte “pre-clinica” della formazione del medico e sono stati portati a 150 quelli riguardanti la formazione “clinica”, e quindi volti a valutare la capacità dei candidati nell’applicare le conoscenze biomediche, cliniche, deontologiche ed etiche alla pratica medica. La prova includerà anche una serie di domande riguardanti i problemi clinici afferenti alle aree della medicina e della chirurgia e relative specialità, della pediatria, dell’ostetricia e ginecologia, della diagnostica di laboratorio e strumentale e della sanità pubblica.

Più nel dettaglio, la prova consiste nella soluzione di 200 quesiti a risposta multipla, di cui una sola corretta, articolati in 50 formulati su argomenti riguardanti le conoscenze di base nella prospettiva della loro successiva applicazione professionale, con particolare riguardo ai meccanismi fisiopatologici e alle conoscenze riguardanti la clinica, la prevenzione e la terapia; in 150 formulati su argomenti riguardanti le capacità del candidato nell'applicare le conoscenze biomediche e cliniche alla pratica medica e nel risolvere questioni di deontologia professionale e di etica medica. La prova include anche una serie di domande riguardanti problemi clinici afferenti alle aree della medicina e della chirurgia, e delle relative specialità, della pediatria, dell'ostetricia e ginecologia, della diagnostica di laboratorio e strumentale, e della sanità pubblica.

Alle risposte positive è attribuito un punteggio di + 1, alle risposte non date di 0, a quelle errate un punteggio negativo pari a -0,25. Per la predisposizione dei quesiti il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca si avvale di apposita Commissione nazionale di esperti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA