Dal governo

Grillo: «Non ci faremo commissariare dal Mef, interverremo sul Fsn senza giochetti». E sulla governance farmaci: «Tra le priorità paypack e prezzo/volume»

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

I fabbisogni di personale, la governance farmaceutica a partire dalla chiusura della partita payback, le liste d'attesa.Tre temi caldissimi e una premessa: il finanziamento del Fondo sanitario nazionale, su cui non saranno ammessi «giochetti». Quello che doveva essere un primo incontro tra la ministra della Salute Giulia Grillo e gli assessori alla Sanità, si è trasformato in un serrato scambio sulle tante priorità da affrontare. All'insegna dello slogan «Alleati nell'interesse dei cittadini e nella difesa del Ssn». Molte delle quali ereditate dalle precedenti gestioni. Perché, come ha precisato la nuova titolare del dicastero, «ci sono molte situazioni vecchie, siamo arrivati in un ministero con molte zavorre del passato, io metterò il massimo impegno per toglierle ai cittadini».

Promessa che va di pari passo, ha aggiunto Grillo, con un'operazione trasparenza che riguarderà istituzioni e "centri di potere", dall'Agenzia italiana del farmaco verso cui anche da deputata Grillo non aveva lesinato critiche, allo stesso ministero della Salute. Per cui Grillo rivendica "piena titolarità", all'insegna dell'annuncio: «Non ci faremo commissariare dal Mef». E intanto, dicendo sì alla proposta delle Regioni di un nuovo Patto per la salute, promette che metterà mano al più presto alle questioni impellenti. Primo traghetto utile, la prossima legge di Bilancio, ma non è affatto escluso che si proceda anche, quando necessario, a colpi di decreto legge.

Liste e personale. L'annuncio di "ossigeno" per il Fsn suona come musica per le Regioni, arrivate all'incontro con la ministra fresche della circolare sulle liste d'attesa , secondo la quale in quindici giorni dovranno dar conto di tempi, modalità e gestione della libera professione intramuraria. «Le risorse - spiega allora il coordinatore degli assessori, Antonio Saitta - sono fondamentali». E dovranno innanzitutto sostenere la priorità assoluta: il personale, sotto stress da anni di blocco del turnover e da un mancato adeguamento dei fabbisogni. «In corsia - ha spiegato Saitta - mancano gli anestesisti e mancano altri professionisti cruciali, come i pediatri, per far fronte ai servizi e alle richieste dei cittadini. L'offerta per abbattere le liste d'attesa non può crescere come necessario, se non ci sono adeguate risorse umane. Bene, quindi, che la ministra Grillo abbia preso l'impegno a rivedere appena possibile la norma del 2004 che fissa alla quota 2004, ridotta del'1,4, il tetto di spesa per il personale». Ma personale significa anche formazione: «Bisogna velocemente finanziare, e non servono grandi cifre, 2.600 borse di studio, privilegiando le professioni dove c'è più necessità. Noi rilanciamo la proposta di attingere, anche per gli Mmg che sono l'anima del territorio e per cui proponiamo una formazione specialistica, agli Obiettivi di Piano. Una proposta che il ministero vaglierà. In ogni caso, la stima del fabbisogno complessivo è da rifare».

La farmaceutica. «Dal passato - ha spiegato Giulia Grillo - abbiamo ereditato la questione payback, che va risolta, ma non solo. Ci sono molti strumenti da utilizzare appieno, come il "prezzo/volume", norma strutturale importantissima che ci può aiutare nel governare la spesa farmaceutica ospedaliera su quei farmaci che hanno ottenuto nuove indicazioni terapeutiche e rischiano di far crescere esponenzialmente la spesa per lo Stato». Sulla governance del farmaco, le Regioni ripartono dal documento presentato nel maggio 2016 . Quello in cui, in nove punti, si proponeva una strategia per «riportare la spesa farmaceutica entro i limiti di compatibilità dell'attuale finanziamento del Ssn, oltre allo scioglimento del nodo payback». E sul payback le Regioni, come previsto, tornano all'arrembaggio. «Dell'1,4 miliardi che avevamo iscritto nei nostri bilanci, mancano all'appello ancora circa 900 milioni - spiega Saitta -. Nei prossimi giorni ci incontreremo con la ministra, cui abbiamo chiesto un intervento normativo». «Serve una posizione molto forte del Governo - ha aggiunto Giulio Gallera, assessore al Welfare lombardo - capace di ottenere delle transazioni a numeri molto diversi. Siamo fermi al 2015, mentre è del 2017 l'accordo sulla fatturazione elettronica di tutto quanto è stato rendicontato. Trovare un algoritmo soddisfacente sul triennio 2013-2015, ci consentirebbe di "sanare", includendola, anche la partita 2016». Intanto, gli assessori mettono sul piatto le loro ricette regionali. «Come Regione Piemonte - ha affermato Saitta - abbiamo dimostrato che di margini di risparmio sulla farmaceutica se ne possono trovare, e come: in questi tre anni con le gare su equivalenti e biosimilari abbiamo ottenuto sconti fino al 90%. I produttori devono fare in modo di accettare le regole della concorrenza che esistono in tutti i settori. Sempre, è chiaro, salvaguardando la libertà prescrittiva. Tutto ciò permetterebbe, in termini prudenziali e rispetto ai 17 miliardi di spesa farmaceutica per la sanità, di ottenere un risparmio annuale intorno al miliardo e mezzo. Denaro utile a finanziare i sistemi sanitari regionali».


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