Dal governo
Ilva: dura accusa dai genitori di Taranto. Giulia Grillo pronta a riceverli al ministero
di Red.San.
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Arrivano anche al ministero della Salute le polemiche sull'Ilva che hanno già chiamato in causa il Governo sui termini della cessione ad ArcelorMittal. Il colosso dell'acciaio è stato accompagnato da un destino controverso che per decenni ha contrapposto le opportunità economiche e del lavoro ai temi pressanti del disagio sociale e, ancora di più, dell'inquinamento ambientale e sanitario.
Così, mentre si avvicina il tempo delle scelte o dei ripensamenti, i genitori di Taranto, riuniti in un Comitato, hanno preso carta e penna per lanciare un appello al ministro della Salute, Giulia Grillo. Un appello che, scorrendo la missiva, si trasforma in un grido disperato: «A Taranto i diritti garantiti dalla Costituzione sono stati calpestati e si continua a morire per inquinamento nell'abbandono generale».
Immediata la replica del ministro Giulia Grillo che ha accolto «con piacere» la proposta di incontro: «Le porte del mio ministero sono sempre aperte per ascoltare i cittadini che chiedono la possibilità di vivere in un ambiente sano, adatto a crescere i figli». Grillo, inoltre, ha ricordato come «io personalmente e tutto il Movimento 5 Stelle siano da sempre attenti alla gravissima situazione di Taranto e della sua popolazione condannata a subire l’insopportabile braccio di ferro tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro».
Così insopportabile questo destino tanto che la Costituzione, secondo il Comitato dei genitori di Taranto, «è stata calpestata, ferita e vilipesa da chi invece era chiamato a difenderla». «Ora tocca anche a lei - sostengono rivolgendosi al ministro Grillo - difenderla, rispettarla e farla rispettare. Lo Stato deve mettere in campo tutti i mezzi atti a proteggere la salute dei cittadini e solo dopo aver adempiuto a questo obbligo fornire i mezzi necessari per curare eventuali malattie. Tutto questo e molto altro viene continuamente disatteso, ignorato nel nostro territorio».
«Un'insana gara - proseguono - ha visto i governi degli ultimi anni affannarsi per inventarsi decreti legge su decreti legge pur di ottenere un unico obiettivo: tenere viva una produzione considerata strategica in una fabbrica ormai morta; dare ossigeno ad un cadavere, togliendolo ai vivi, fino ad annullare le libertà fondamentali e i diritti inalienabili dei
cittadini per favorire un'attività ad altissimo ed insopportabile tasso di inquinamento letale».
«A tale scopo - concludono i Genitori Tarantini - la prevista immunità penale per i commissari governativi, estesa anche al prossimo acquirente privato, suona come la campana a morto per la Costituzione italiana».
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