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Calabria/ Ecco i nomi indicati dal presidente Oliverio al vertice di Asl e Ao. Grillo infuriata. La Giunta impugna anche la nomina del vice commissario

di Donata Marrazzo

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24 Esclusivo per Sanità24

Nel rispetto delle proprie prerogative, così come stabilito dalla legge regionale n.11 del 19 marzo 2004 (art.14), il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio sta procedendo alla nomina dei nuovi direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere. In realtà si tratta della designazione transitoria (sei mesi) dei commissari, che consentirà la riapertura dei termini dei concorrenti alla nomina di direttori generali. Ecco i nomi: a Cosenza Achille Gentile alla guida dell’azienda ospedaliera e Raffaele Mauro alla Asp. A Catanzaro Giuseppe Fico alla Asp, Caterina de Filippo alla Mater Domini, alla Asp di Crotone Antonello Graziano, a quella di Vibo Angela Caligiuri, all’azienda ospedaliera di Reggio Calabria Vittorio Preianò. La giunta ha deliberato, inoltre, l’impugnativa della recente nomina del vice commissario Thomas Schael per un contenzioso in atto con la Regione.

È crisi fra Regione e Ministero. La procedura aggrava la crisi fra Regione e Ministero. Qualche ora fa la ministra Giulia Grillo in diretta facebook ha intimato a Oliverio di fermarsi, pretendendo, come già nella lettera recapitatagli ieri, un confronto serrato con il nuovo commissario ad acta per il piano di rientro Saverio Cotticelli e il vice Thomas Schael. Che pure c’è stato: il 9 gennaio i due commissari, freschi di nomina, hanno incontrato Oliverio, manifestando intenti collaborativi.

La lettera della ministra. «Ferme restando le prerogative istituzionali sue e della Giunta regionale, ritengo di fondamentale importanza - ha scritto la ministra al governatore della Calabria - che i rapporti fra la Regione ed i Commissari recentemente nominati siano informati al principio costituzionale della leale collaborazione fra Stato e Regione nell’esclusivo interesse del Servizio sanitario e dei cittadini calabresi. Risulta infatti evidente come l’effettuazione delle nomine, a pochi giorni dall’insediamento dei commissari e senza la loro piena condivisione, non sia in linea con il richiamato principio, e potrebbe causare rilevanti criticità per il prosieguo di un percorso di risanamento e riqualificazione volto ad assicurare la piena erogazione dei Lea».

La risposta del presidente Oliverio. Una dichiarazione che per il presidente Mario Oliverio suona come un’ingerenza, un tentativo di subordinare le azioni della Regione alle indicazioni del Governo. «E non mi sembra una premessa incoraggiante», ha scritto rispondendo alla ministra. «Nei giorni scorsi ho incontrato i nuovi Commissari e, devo rassicurala, in un clima di cordialità e di reciproca disponibilità. Oltre a una prima panoramica sui gravi problemi della sanità calabrese li ho informati che, considerate le scadenze già maturate e le prossime, avremmo proceduto alla nomina di commissari. Non comprendo quindi le ragioni della sua nota e per quanto mi riguarda, per il bene supremo della cura della salute dei calabresi, risollecito, come già fatto in più circostanze, una proficua collaborazione istituzionale sempre nel rispetto delle prerogative di ciascuno». Rimarcando che la leale collaborazione tra organi dello Stato «è sempre stata una mia pratica quotidiana ed una continua ricerca, ma Lei, signor Ministro, condividerà che questo non può che avvenire nell’ambito delle rispettive prerogative e competenze», ha aggiunto Oliverio.

La diretta facebook di Giulia Grillo. Visibilmente contrariata, anzi “arrabbiata”, come ha sottolineato più volte durante la sua diretta social, Giulia Grillo ha ribadito che queste nomine sono «una dichiarazione di guerra». In una regione in cui la sanità è la più disastrata d’Italia, anzi la peggiore. E ha messo in fila i dati sui Lea scesi a 136 dal 2014, un «miracolo negativo – ha commentato - E non sono solo peggiorati i punteggi dei Lea, è peggiorato anche il disavanzo». Volendo dire che la sanità calabrese, pur avendo erogato i servizi peggiori, ha speso di più, 160 milioni di euro: «Il paradosso del paradosso». I colpevoli? Secondo la ministra sono l’ex commissario Massimo Scura (ancora soggetto attuatore della Asp di Reggio), e Mario Oliverio, entrambi in quota Pd. Forse una eccessiva semplificazione di una questione molto più complessa, con qualche retroscena squisitamente politico. Vale la pena ricordare che fra il presidente della Regione e l’ex commissario ad acta non c’è mai stata intesa.


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