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Farmaci: l'Oms adotta la risoluzione dell'Italia sulla trasparenza dei prezzi

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

L'Organizzazione mondiale della sanità riunita a Ginevra ha adottato la risoluzione proposta dall'Italia sulla trasparenza del prezzo dei farmaci. «Una giornata storica», ha salutato il risultato il ministro della Salute Giulia Grillo in un messaggio su Twitter.

La risoluzione, sostenuta da una ventina di Paesi (Algeria, Andorra, Botswana, Brasile, Egitto, Eswatini, Grecia, India, Indonesia, Kenya, Luxembourg, Malesia, Malta, Portogallo, Federazione Russa, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka, Uganda e Uruguay), è stata discussa a porte chiuse dagli Stati membri, riuniti per oltre una settimana nella 72ª Assemblea mondiale della sanità. Nel testo adottato è stato ribadito il principio della trasparenza dei prezzi con l'esortazione agli Stati affinché "siano adottate misure appropriate per lo scambio pubblico di informazioni sui prezzi netti". Più sfumata la trasparenza riguardo le sperimentazioni cliniche e i costi di produzione dei farmaci. La risoluzione invita inoltre gli Stati a migliorare "la notifica pubblica delle informazioni sulla situazione dei brevetti e l'autorizzazione all'immissione in commercio dei prodotti sanitari".

Il testo della risoluzione prevede:

1) di adottare misure appropriate per condividere pubblicamente le informazioni sui prezzi netti;

2) di adottare le misure necessarie, per supportare la diffusione e il miglioramento di disponibilità e accesso ai dati dei risultati aggregati e i costi delle sperimentazioni cliniche su soggetti umani indipendentemente dai risultati o se i risultati supporteranno un'applicazione per l'approvazione del marketing, assicurando al tempo stesso riservatezza al paziente;

3) di collaborare per migliorare la segnalazione delle informazioni da parte dei fornitori di prodotti autorizzati per la salute, come rapporti sui ricavi di vendita, prezzi, unità vendute, costi di marketing, sussidi e incentivi;

4) di facilitare il miglioramento della segnalazione pubblica delle informazioni sullo stato dei brevetti e dello stato di approvazione dei prodotti sanitari;

5) di migliorare le capacità nazionali, anche attraverso la cooperazione internazionale, la ricerca aperta e collaborativa per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di prodotti sanitari, specialmente nei paesi in via di sviluppo e nei paesi a reddito medio-basso.

«Il nostro impegno per la trasparenza è concreto - ha spiegato Giulia Grillo - e il successo della nostra risoluzione lo dimostra. Non era facile, non era scontato. Da oggi possiamo iniziare a parlare tutti un nuovo linguaggio. Finalmente nuovi standard per la trasparenza aiuteranno ogni Paese nella contrattazione dei prezzi dei farmaci: da quelli "di base" alle terapie più innovative che solo in pochi oggi possono permettersi. Lo scenario deve cambiare, il mondo chiede la rivoluzione della trasparenza perché tutti, anche i più poveri, possano avere diritto a curarsi e a dare un futuro diverso ai propri figli».

Nei giorni scorsi, una cinquantina di Ong, tra cui Medici senza frontiere, avevano chiesto l'adozione di una risoluzione "forte". Ma alla fine dopo una lunga e serrata trattativa che ha coinvolto, tra gli altri, la Germania, la Svizzera, gli Stati Uniti e il Regno Unito è prevalso un testo più flessibile con un indicazione chiara, tuttavia, della strada da percorrere in futuro.

«Il mondo intero ha creduto alla nostra proposta di risoluzione - ha concluso Grillo - che rappresenta una sfida per una maggiore equità nell'acceso alle cure e ora gli Stati si impegnano ad adottare i principi che abbiamo portato avanti perché non vi siano più barriere al diritto alla salute. Fino ad oggi mettere in discussione i criteri dei prezzi dei medicinali è stato un tabù, ma adesso qualcosa è cambiato. La decisione dell'Oms apre una nuova rotta nei negoziati sui prezzi dei farmaci, ponendo un principio di trasparenza da cui non si torna indietro. Negoziare sulla base di informazioni più complete porterà a migliorare il dialogo con l'industria, ad avere un mercato più competitivo e innovativo e quindi a comprare più salute a parità di risorse».


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