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Ricerca/ Speranza: «A gennaio tre progetti in oncologia»

di B. Gob.

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«Il prossimo gennaio partiranno tre importanti progetti strategici: il primo investe i temi della percezione sociale del cancro, il secondo riguarda l'aggregazione e lo studio di dati sensibili attraverso la creazione di una grande banca dati nazionale che consentirà di centralizzare tutte le informazioni delle cosiddette analisi omiche dei pazienti degli Irccs; il terzo si occuperà di sviluppare nuove terapie con cellule Car T programmate per distruggere altri tumori oltre a quello ematologici che non siano efficacemente curabili in altro modo». Lo ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto al Quirinale alla cerimonia di premiazione de "I Giorni della Ricerca". Il primo progetto riguarderà in particolare l'avvio, negli Irccs della rete Alleanza contro il cancro, di uno screening con un nuovo test genomico a basso costo per caratterizzare tutti i tumori e capire quali pazienti si siano ammalati per una predisposizione ereditaria.
Il ministero della Salute - ha ricordato ancora il ministro - ha stanziato 60 milioni di euro per la creazione e l'implementazione di strutture regionali per la produzione delle terapie cellulari Car-T. «È evidente - ha affermato - che l'oncologia personalizzata sta trasformando radicalmente l'approccio al paziente oncologico. Ognuno ha la "sua" malattia, diversa da quella di tutti gli altri. Le terapie sperimentali più adatte per ciascun paziente spesso non si trovano nell’ospedale in cui si viene curati e i pazienti si muovono cercando le migliori competenze per la loro specifica malattia. Occorre evitare che lo facciano senza un indirizzo preciso e quindi bisogna fare rete tra le diverse strutture, considerando i pazienti quali assistiti non di un ospedale, ma dell’intero servizio sanitario nazionale. Pertanto, la sfida cui siamo tutti chiamati è quella di costruire una vera e propria comunità medica che accompagni il paziente all’interno di un patrimonio culturale e di un percorso condiviso, diagnostico, terapeutico e riabilitativo, che renda il Servizio sanitario più funzionale e facilmente accessibile a chi ha bisogno, superando le frammentazioni che generano disuguaglianza».


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