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Coronavirus arrivato in Germania e Francia, in Italia tutti negativi i casi sospetti

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

Il coranavirus arriva in Europa. Un primo caso si è registrato in Germania mentre la situazione è più allarmante è in Francia con un quarto caso di coronavirus accertato su un turista cinese di circa 80 anni. L'uomo, ha riferito Jerome Salomon, direttore generale del ministero della Salute, si trova in "condizioni gravi" ed è ricoverato a Parigi.

Due casi sospetti anche in Italia, a Pistoia e Napoli, entrambi negativi come sottolinea il ministero della Salute. Si tratta di turisti cinesi entrambi provenienti dalla provincia di Hubei, epicentro del coronavirus. In Toscana spiega l'Azienda Usl Toscana centro "è ricoverata al San Jacopo una donna di 53 anni, originaria della provincia di Hubei che viaggiava insieme ad un'altra ventina di connazionali". A Napoli, invece, presso l'ospedale Cotugno è coinvolto un giovane turista cinese anch'esso proveniente dalla stessa area di Hubei: l'uomo è arrivato al pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini con i sintomi dell'influenza. Scattato il protocollo di sicurezza valido a livello nazionale il giovane cinese è stato poi trasferito all'ospedale Cotugno, specializzato in malattie infettive.

Intanto l'Oms definisce "elevato" il rischio globale derivante dal virus. "Il numero di casi e di morti che viene reso noto in questi giorni è molto probabilmente sottostimato - sostiene Gianni Rezza direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità - anche perché quelli resi pubblici sono solo i casi confermati, mentre molti sospetti devono ancora essere analizzati e finiranno quindi nei conti dei prossimi giorni anche se l'infezione è ancora in atto". L'eventualità che anche in Europa si verifichi un contagio secondario, dovuto cioè al contatto con una persona infetta, come avvenuto oggi in Germania, secondo Rezza, "era fra quelle ritenute possibili, e non comporta un cambiamento delle misure da prendere per arginare l'epidemia già in atto". Il contatto con persone provenienti dalla Cina, "non si può escludere, anche se è ancora presto per sapere con che frequenza e in che condizioni questo possa avvenire. L'importante è essere pronti a reagire con le misure di isolamento per le persone infette e di ricerca e monitoraggio di altri soggetti eventualmente a rischio".


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