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Coronavirus: Borrelli, 2.263 contagi e 72 decessi. Si valuta zona rossa a Bergamo

di Ernesto Diffidenti

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Sono 2.263 le persone contagiate da coronavirus (+428 rispetto a ieri sera, con un incremento del 23%), per l'88% in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Mille sono in isolamento domiciliare. Lo ha detto il commissario straordinario, Angelo Borrelli nel corso della consueta conferenza stampa alla Protezione civile ricordando che i decessi sono saliti a 79 (+27 rispetto a ieri con una variazione percentuale molto elevata pari a 52 punti) . Sono 160 le persone guarite, +11 rispetto a ieri sera.

Circa il 10% dei pazienti, 229, è ricoverato in terapia intensiva, mentre sono 1.034 le persone ricoverate con sintomi. Finora, inoltre, sono state istallate 309 tende nelle aree degli ospedali italiani, ma anche nelle carceri, finalizzate al triage per riscontrare eventuali contagi.

Le infezioni si presentano critiche nella zona del bergamasco e per questo il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nella stessa conferenza stampa alla Protezione civile ha sottolineato che "si sta valutando l'opportunità di estendere la zona rossa sulla base di alcuni criteri epidemiologici, geografici e di fattibilità della misura". "Stiamo analizzando con grande attenzione i nuovi casi nei comuni di Bergamo - ha aggiunto - e decideremo in base ai dati di d'incidenza e di riproduzione del virus". Dal canto suo il commissario Angelo Borrelli ha spiegato "che questa settimana sarà importante per valutare l'andamento del contagio in Italia. Le azioni, di minore o maggiore severità, dipenderanno dagli scenari che emergeranno".

"Occorre tempo per capire l'efficacia di alcune misure, nell'arco di tempo di 14 giorni - ha continuato Brusaferro -. Un dato obiettivo è la diffusione anche se ancora in picco con pochi casi in varie regioni, spesso riconducibili ai focolai primari. Importanti sono i comportamenti e la consapevolezza: no a false sicurezze e adottare raccomandazioni come lavaggio mani, distanziamento, evitare luoghi affollati, igiene ambienti. Continuiamo a lavorare in tutto il Paese a evitare contatti stretti per evitare la diffusione dell'infezione, ci vogliono stili di vita attenti".


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