Dal governo

Coronavirus/ In Gazzetta il decreto che arruola 20mila tra medici, operatori e Oss. Ai contratti-spot vanno 660miloni

di Barbara Gobbi

S
24 Esclusivo per Sanità24

Arriva con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legge 9 marzo 2020, n. 14 "Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza COVID-19" la maxi-iniezione di medici, infermieri e operatori socio-sanitari nel Ssn. Obiettivo: contrastare l'emergenza Covid-19 «in esponenziale aumento», come si legge al'articolo 1, e garantire più letti nelle terapie intensive e sub intensive. I numeri sono massicci: 20mila operatori sanitari pubblici in tutto, pari a circa la metà del fabbisogno nazionale, per il cui arruolamento sono dedicati 660 milioni quest'anno. Una cifra inferiore al miliardo e oltre che era circolato nei giorni scorsi, cui però sempre per il 2020 vanno aggiunti i 300 milioni di aumento del Fondo sanitario nazionale sdoganati dal via libera al +15% in più sull'aumento del Fsn (2 miliardi quest0anno) consentito dalla legge di Bilancio.
Le misure - frutto del solito braccio di ferro ministero della Salute-Mef-Università - sono una forte boccata d'ossigeno per l'immediato ma hanno respiro breve: si concentrano su incarichi di lavoro autonomo per sei mesi prorogabili, anche per medici solo abilitati e per camici bianchi e infermieri in pensione, e su contratti a tempo determinato da attribuire previo avviso pubblico della durata di un anno (non rinnovabile) per infermieri e dottori già specializzati, in possesso dei requisiti per l'accesso alla dirigenza.Incarichi che in questo caso seguiranno vie molto rapide: la selezione avverrà per titoli e colloquio orale ttraverso procedure comparative.
Criteri molto stretti, quindi, da cui pare ben lontana ogni ipotesi di mantenimento in servizio dei professionisti una volta che l'emergenza sarà superata. «L'articolo 2 del decreto legge che prevede contratti a tempo determinato dovrebbe essere il driver principale per l'arruolamento di nuovo personale sanitario - afferma il segretario dell'Anaao Assomed Carlo Palermo - mentre la soluzione degli incarichi libero-professionali, che sembra quella prediletta dal Governo visto che l'ha inserita all'articolo 1 del provvedimento, andava scelta solo per far fronte all'emergenza immediata». Palermo plaude in ogni caso alla scelta del ministro Speranza di iniettare nel sistema 20mila addetti Ssn ma avvisa che «questi contratti usa-e-getta presentati nel Dl come prima soluzione non possono essere la risposta perché scarsamente attrattivi, sia per la forma contrattuale sia per lo stipendio che si prefigura al massimo ribasso in una situazione di alto rischio professionale». Il 12% dei contagiati oggi sono medici e infermieri e «anche i giovani – ricorda il segretario Anaao – vanno a finire in terapia intensiva per polmonite interstiziale, quindi per grave insufficienza respiratoria. Non mi stupirei se all'offerta di 50 euro lordi l'ora, senza tutele previdenziali e senza assicurazione, in tanti rispondessero un secco "no grazie". La ricetta doveva essere tagliare i tempi e offrire una prospettiva di stabilità lavorativa».
Dall'Anaao arriva anche la stima degli importi per categoria secondo i numeri inizialmente preventivati: 500 medici, 10mila infermieri e 5mila Oss. Se 500 medici da soli valgono circa 500 milioni (considerando gli oneri previdenziali riflessi), inserire 15mila tra infermieri e operatori socio-sanitari assorbirebbe altri 400 milioni di euro. In tutto 900 milioni quindi, cifra superiore ai 660 messi in campo dal decreto legge. E oltre agli stipendi andrebbero calcolate anche le premialità di risultato (ma servirebbe una modifica della legge Madia) e un finanziamento ad hoc per le ore di straordinario. «Che andrebbero retribuite il doppio di quanto previsto oggi dal contratto» afferma ancora Palermo.

Le misure in campo per arruolare il personale
- Incarichi di lavoro autonomo anche di collaborazione coordinata e continuativa della durata di 6 mesi prorogabili in base a un eventuale protrarsi dell'emergenza a:
Professioni sanitarie, medici e specializzandi all'ultimo e penultimo anno della scuola (restano iscritti alla scuola e continuano a percepire la borsa più gli emolumenti per l'attività svolta);
Laureati abilitati sia italiani che stranieri ove sia intervenuto il riconoscimento del titolo
Infermieri e medici in pensione per incarichi non superiori a 6 mesi e cmq non si applica l'incumulabilità dei redditi
Contratti a tempo determinato :
possono essere fatti a medici specializzandi e personale (per un anno, si legge nell'articolato, mentre la Relazione tecnica mantiene i 2 anni previsti nella bozza del Dl) ma solo una volta che siano state esaurite le graduatorie concorsuali e che si sia verificato di non poter utilizzare il personale in servizio
Misure per i medici di medicina generale:
gli iscritti al corso in Medicina generale e che quindi non siano ancora Mmg possono ottenere un rapporto convenzionato a tempo determinato con il Ssn mentre a laureati abilitati possono essere conferiti incarichi provvisori o di sostituzione dei mmg ed essere iscritti negli elenchi della guardia medica e occupati fino alla fine dell'emergenza. Se l'incarico supera i 650 assistiti la borsa è sospesa.
Specialistica ambulatoriale convenzionata interna:
le aziende Ssn possono aumentare il monte ore previsto dal contratto collettivo nazionale fino a un tetto di 6 milioni
Volontari:
I soccorritori dipendenti da associazioni di volontariato possono svolgere funzioni di volontariato nelle stesse realtà in cui lavorano

Altre misure:
- L'attività degli operatori sanitari non è più sospesa per 40ena ma solo per sintomatologia respiratoria o positività al virus
- Deroga alla direttiva /2003/88/CE sugli orari di lavoro del personale sanitario purché siano adeguatamente dotati di dispositivi di protezione personale
- Le Regioni possono sospendere ricoveri e prestazioni ambulatoriali differibili e non urgenti inclusa la libera professione
- Vanno previsti percorsi di triage separato in Pronto soccorso
- Nascono le Unità speciali di continuità assistenziale: 1 ogni 50mila abitanti presso le sedi di continuità assistenziale per pazienti con Covid da prendere in carico post triage ma per i quali non sia necessario il ricovero ospedaliero. Obiettivo è consentire agli studi dei Mmg di riprendere a svolgere l'attività ordinaria con pazienti "non Covid"
- Nel decreto anche misure di semplificazione per l'acquisto di dispositivi medici e 185 milioni per acquisire via Consip 5mila impianti di ventilazione assistita


© RIPRODUZIONE RISERVATA