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Coronavirus/ Brusaferro: siamo al picco dei contagi, non abbassare la guardia

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

"Abbiamo raggiunto il plateau dei contagi ma questo non vuol dire che dobbiamo abbassare la guardia: pure se siamo in cima ora dobbiamo gestire la discesa". Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, commentando in una conferenza stampa il trend della diffusione del coronavirus in Italia . "Il picco dei contagi rimane stabile - ha spiegato - ma dire che siamo arrivati al plateau vuol dire che siamo arrivati al picco che non è una punta ma un pianoro da cui ora dobbiamo ridiscendere evitando che la curva dei contagi riparta".

E' questa la preoccupazione dell'Iss, il distanziamento sociale sta funzionando e non bisogna allentare ora l'attenzione. "Le scelte che dovranno essere prese in una fase di curva discendente - insiste Brusaferro - dovranno evitare comunque di perdere il controllo dell'epidemia". Pur ipotizzando la ripresa di alcune attività bisognerà comunque "tenere sotto controllo strettissimo i moltiplicatori dell'epidemia, tra cui le case di cura". "La mortalità - ha aggiunto - riguarda persone fragili ultraottentenni e le case di cura possono rappresentare nuovi e temibili focolai".

Secondo Brusaferro, tuttavia, è prematuro immaginare qualunque misura perché "occorre vedere la velocità di discesa della curva e ad oggi è difficile immaginare un azzeramento dei contagi".

Secondo il Garante delle persone private della libertà personale, Mauro Palma ad oggi sono 88mila 571 gli ospiti delle case di riposo . "Le istituzioni - ha sottolineato - sono presenti e possono inviare un messaggio di garanzia circa la cura che viene data alle persone, circa l'attenzione alle criticità e allecapacità di intervenire". Nelle carceri, invece, al momento, "si registrano una ventina di casi di positività al coronavirus". La situazione, dunque, appare sotto controllo. Ma Palma, pur condannando i recenti episodio di violenza, ha parlato "di problema potenzialmente molto pericoloso soprattutto se non si realizza la possibilità di allentamento delle persone detenute all'interno degli spazi esistenti".


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