Dal governo
Coronavirus: -851 positivi, per la prima volta più guariti che contagiati
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
Il numero dei dimessi supera per la prima volta il numero dei nuovi contagiati da coronavirus portando gli attualmenti positivi a quota 107.699 (-851 rispetto a ieri). Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nella conferenza stampa di oggi sottolineando che il numero dei guariti, seppure in lievissimo aumento (+57 rispetto a ieri), ha raggiunto il tetto dei 3mila pazienti mentre il numero dei nuovi contagiati è sceso a 2.646 (189.973, -724) pur in presenza di tamponi sostenuti (66.568, +3.487). In leggero incremento anche il numero dei decessi (464, +27 rispetto a ieri) per un totale di 25.549. Ancora in discesa il numero dei ricoveri in terapia intensiva che attualmente sono 2.267, in calo di 117 pazienti.
Borrelli ha parlato di "numeri confortanti" mentre Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità si è spinto oltre indicando il parametro R con 0 che misura la contagiosità del coronavirus "è sceso tra lo 0,5 e lo 0,7". "A partire dal 5 aprile - ha aggiunto - con la sola eccezione di una giornata, c'è stata una riduzione del numero dei pazienti ricoverati" mentre dal 3 aprile "si sono ridotti i pazienti ricoverati in terapia intensiva, passati da 4.100 circa agli attuali 2.267". Locatelli ha giudicato "rimarchevole" anche la diminuzione dei pazienti attualmente positivi e la circostanza "che in 4 Regioni oggi non si sono registrati decessi e in altre due solamente uno".
Anche per il ministro della Salute, Roberto Speranza, la notizia del numero dei guariti "è importante, perché ci dice che le misure adottate stanno funzionando e che il sacrificio fatto da tanti italiani ci sta portando sulla strada giusta". "Ora bisogna insistere ancora - caggiunge Speranza - con grande gradualità, con grande attenzione e con il massimo della prudenza".
I dati , seppure incoraggianti, per ora continuano a sconsigliare l'apertura delle scuole ("riporterebbe l'indice R con 0 ben oltre l'1" ha sottolineato Locatelli) . "Concordo con il presidente del Consiglio - ha aggiunto il presidente del Css - , la data del 4 maggio non è 'liberi tutti'. Va considerata una gradualità. E' chiaro che magari qualche piccola eccezione, per chi vive ai confini di una regione e lavora in quella limitrofa, potrà essere largamente considerata e messa in conto". Così come anche troveranno risposta e tutela "i bisogni e le esigenze di giovani e anziani".
Se, tuttavia, bisognerà uscire obbligatoriamente con la mascherina l'auspicio di Borrelli "è necessario e doveroso, e questa è una scelta politica, prevedere un prezzo massimo per tipologia di mascherine per evitare fenomeni speculativi".
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