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Coronavirus/ Speranza, dati incoraggianti ma il nemico non è vinto. Priorità a scuola e Ssn

di Ernesto Diffidenti

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"Le misure adottate sono state sempre accompagnate da scelte difficilissime ma ci hanno permesso di piegare la curva del contagio e salvare la vita a migliaia di persone. Oggi possiamo dire che non c'era alternativa alla durezza di quelle decisioni". Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nell'informativa al Senato sulla pandemia di coronavirus sottolineando che "non dobbiamo mai perdere la memoria di quello che abbiamo tragicamente vissuto. Ogni scelta deve tenere presente cosa sono stati gli ultimi mesi. Non possiamo, asciugate le lacrime, dimenticare l'incubo che abbiamo vissuto".

Anche ora che "aumentano i guariti, si riduce la curva del contagio, diminiuscono i deceduti e molte regioni sono a zero o prossime allo zero". "L'indice Rt è in tutta Italia sotto la soglia di 1. Sono dati incoraggianti – ha osservato Speranza – ma che rappresentano solo una parte della realtà. Le analisi indicano due indicazioni ben precise. La prima: l'epidemia non si è conclusa, non è finita, ci sono ancora focolai di trasmissioni attivi. La seconda: il virus, anche se in forma ridotta, e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare".

Insomma "siamo sulla strada giusta ma il nemico non è vinto". Si rende quindi "ancora indispensabile il distanziamento, l'utilizzo delle mascherine, l'igiene personale, evitare gli assembramenti, restare a casa e avvisare il medico immediatamente ai primi sintomi" . Il ministro ha invitato quindi a "non abbassare la guardia" e rilanciare il Ssn "mettendo da parte le divisioni politiche" e chiudendo una volta per tutte "la stagione dei tagli in sanità". "Bisogna continuare e rafforzare le attività di screening e di contact tracing, – ha proseguito – anche con le nuove tecnologie e con l'analisi sierologica in corso. Occorre tenere alto il numero di tamponi effettuati soprattutto per ricercare possibili focolai laddove il Covid ci ha fatto più male. Non bisognerà esitare a prendere nuovi provvedimenti rigorosi laddove si manifesti la necessità"

Sul fronte delle nuove misure Speranza ha precisato che "con il prossimo Dpcm, al quale lavoreremo subito dopo questo passaggio parlamentare, dovremo decidere eventuali e ulteriori misure di allentamento su cui saranno ascoltate le valutazioni del Senato e della Camera". "Ci troviamo di fronte ad una forte richiesta di aperture di attività ricreative - ha spiegato - ricettive, come i centri termali, i parchi tematici e i rifugi alpini. Decideremo sulle attività congressuali e sugli eventi fieristici".

Sui viaggi invece il ministro ha sottolineato che "uno dei nodi più rilevanti riguarda gli spostamenti internazionali da e verso i Paesi extra Schengen. Il quadro epidemiologico mondiale non offre ancora sufficienti garanzie per una apertura senza regole prudenziali già dal 15 di giugno". I dati che arrivano da molte aree del mondo, in particolare dalle Americhe e dall'Oriente, "segnalano una crescita preoccupante del contagio che non possiamo permetterci di sottovalutare. In Europa le cose vanno meglio. Ma il quadro globale è ancora molto complesso".

La riapertura delle scuole, infine, appare una priorità assoluta. Il governo è al lavoro "per garantire la riapertura in piena sicurezza di tutte le scuole a partire dal mese di settembre. La mia opinione è che questa riapertura rappresenti la priorità assoluta su cui concentrare tutta la nostra attenzione e tutte le nostre risorse", ha sottolineato Speranza, aggiungendo che "il diritto all'istruzione dei nostri figli garantito dalla Costituzione, è il fattore essenziale per il futuro del Nostro Paese".


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