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Covid: 34.505 nuovi contagi con 220mila tamponi e 445 decessi. Rezza: dati non buoni

di Ernesto Diffidenti

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Impennata dei nuovi casi positivi a 34.505 (+3.955) con il record di quasi 220mila tamponi mentre i decessi superano quota 40mila (40.192, +445 nelle ultime 24 ore). Sono i dati "purtroppo non buoni" illustrati dal direttore del Dipartimento della Prevenzione della Salute, Gianni Rezza, nel corso di una conferenza stampa al ministero.

In Lombardia si registrano 8.882 nuovi contagi, 3.888 in Campania e 3.264 in Veneto. E anche il Piemonte è oltre la soglia dei 3mila nuovi casi positivi (3.171). Gli attualmente positivi salgono a 472.348 (+29.113) con 23.256 pazienti ricoverati con sintomi (+1.140) e 2.391 in terapia intensiva (+99). Sono in isolamento domiciliare oltre 446mila pazienti mentre sono 4.961 le persone guarite o dimesse.

"Nei giorni scorsi - aggiunge Rezza - la situazione sembrava essersi stabilizzata pur tenendo conto della variabilita quotidiana ma il dato di oggi ci dice che sembra che globalmente ancora il virus corre e frenarlo è necessario". Per questo il Governo ha suddiviso l'Italia in tre fasce (giallo, arancione e rosso) secondo i livelli di diffusione del virus. E la conferenza stampa convocata al ministero della Salute anche con la presenza del presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, è servita per stemperare le polemiche e ribadire che ministero, Iss, Comitato tecnico scientifico e altre istituzioni scientifiche "stanno lavorando insieme alle Regioni, rappresentate anch'esse nella Cabina di regia, con grande sinergia e sintonia". Insomma, nessuna sorpesa, sostengono Rezza e Brusaferro, se Lombardia, Calabria e Valle d'Aosta sono in zona rossa mentre la Campania resta in fascia gialla perché anche "le Regioni sono rappresentate nella Cabina di regia (al momento vi siedono i rappresentanti di Lombardia, Campania e Umbria) e concorrono a definire le valutazioni".

"La Lombardia - spiega Rezza - registra una sofferenza dei servizi sanitari accompagnato da un'alta incidenza di casi e un elevato indice di contagiosità (Rt) mentre in Calabria ad un Rt molto alto (1,84), indicatore che anticipa l'aumento dei casi, si accompagna a una sofferenza dei servizi sanitari e l'incapacità di contenere i casi e identificare i nuovi focolai". La Campania, invece, ha "molti casi positivi ma un indice Rt basso". "La trasmissione dei casi - aggiunge Rezza - si sta stabilizzando e in questo senso potrebbero aver avuto effetti positivi gli interventi previsti con ordinanze locali". L'apparenza, dunque, può ingannare "perché si lavora su dati complessi come incidenza, Rt, occupazione dei posti letto negli ospedali e, oltre, al trend va verificata anche la capacità di resilienza". Senza considerare, inoltre, sottolinea Brusaferro "che molti Regioni hanno dati instabili". Ciò significa che se alcune realtà locali non riescono a mandare dati su contagi e verifiche sui focolai , tra queste figura anche la Valle D'Aosta, "finiscono nella fascia di rischio elevato".

Brusaferro, tuttavia, insiste sul fatto che compito della Cabina di regia non sia quello di "assegnare voti e pagelle" ma offrire un "supporto tecnico scientifico per superare l'emergenza". Perché in questo momento non è "solo importante aumentare i posti nelle terapie intensive ma evitare anche che cresca il contagio". "Oggi siamo in una fase di transizione- spiega - in cui ci sono delle ricrescite e bisogna intervenire per riportare la curva in una fase piu controllata". E l'analisi del rischio è uno strumento "per capire dove siamo, come evolve la situazione e dove si sta andando. È un processo automatico con regole rigide molto definite".


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