Dal governo

Recovery Plan: alla sanità 9 miliardi per territorio e innovazione

di Ernesto Diffidenti

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Sono 9 i miliardi destinati alla sanità secondo la bozza di Recovery plan all'esame del Consiglio dei ministri, 4,8 miliardi destinati all'assistenza di prossimità e alla telemedicina, i restanti 4,2 a innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria. "Le dinamiche e i trend di settore - spiega il piano - individuano nell'invecchiamento della popolazione e nel conseguente aumento della cronicità, la sfida più importante da affrontare". Il Recovery plan prevede, anche il potenziamento della formazione del personale sanitario e lo "sviluppo di un modello di sanità pubblica ecologica".

D'altra parte, sottolinea il piano, "il quadro attuale dell'assistenza sanitaria territoriale, tuttavia, mostra elevata frammentarietà e significativi elementi di criticità: in particolare, l'Italia evidenzia un forte ritardo sulla diffusione dell'assistenza domiciliare rispetto agli altri Paesi Ocse (4% pazienti anziani rispetto alla media Ocse del 6%) e un'elevata disomogeneità territoriale di tutti i servizi residenziali e di prossimità (ca 300 Posto letto per anziani per 1000 abitanti). E ancora un'altra criticità è rappresentata anche dal sistema ospedaliero "che manifesta ritardi in particolare riguardo alla carenza e formazione del personale, ma anche in termini di vetustà delle apparecchiature tecnologiche e di riduzione dei posti letto".

"A fronte di tale contesto, il sistema sanitario è giunto, inoltre, alla prova del Covid-19 manifestando elementi di relativa debolezza rispetto ai principali partner europei - ammette il Governo nel documento - e con un forte divario tra le Regioni italiane". Di conseguenza la risposta del sistema sanitario all'avanzata della pandemia " è stata ostacolata da carenze nell'approvvigionamento di dispositivi medici e sanitari adeguati, nella disponibilità di organico, nella dotazione di infrastrutture, in particolare tecnologica e digitale, ma soprattutto riguardo una risposta assistenziale adeguata dell'assistenza territoriale, oltre a quella ospedaliera, sebbene quest'ultima, seppure con alcuni limiti, abbia mostrato nel complesso una buona capacità di risposta e di "tenuta".

"Emerge quindi l'esigenza di intervenire con azioni di rafforzamento sia del sistema ospedaliero che, in particolare, dell'assistenza territoriale, il cui ritardo costituisce oggi una delle principali criticità del Ssn - sottolinea il piano - : esso appare, infatti, debole e non omogeneo nella capacità di dare risposte integrate e multiprofessionali di natura sanitaria e sociosanitaria e, di conseguenza, non garantisce equità di accesso alla salute a prescindere dal contesto geografico e socio-economico".


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