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Covid/ Caos Lombardia, fronte di sei governatori contro il sistema di monitoraggio

di Red. San.

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«La relazione dell’Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l’ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa». Era stato tranchant il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispetto al rimpallo delle responsabilità sugli errori nella trasmissione e codifica dei dati Covid da parte del Pirellone, esprimendo «piena fiducia» all'Iss. Al termine della disamina la Regione è tornata dopo una settimana dal rosso all'arancione con la nuova tornata di ordinanze che ha visto passare nello stesso colore anche la Sardegna, ma la coda delle polemiche permane. Tanto che un gruppo di governatori è tornato a chiedere «una revisione immediata delle procedure» che determinano le fasce di colore collegate alla misure anticovid per ciascuna Regione, al fine di «affrontare con serenità maggiore la grave situazione» della pandemia. Sono Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Christian Solinas (Sardegna), Nino Spirli (Calabria), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto). «Il Governo non può ad ogni problema esimersi da responsabilità e incolpare le regioni - è l'attacco -. Il sistema può avere conseguenze devastanti sulla vita delle persone e sull'economia, come nel caso della Lombardia, quindi è necessario il massimo rigore nell'analisi dei dati». Pertanto con la richiesta di una revisione si aspettano «da Conte e Speranza un atto di realismo e maturità nei confronti dei cittadini e delle istituzioni. Il clima degli insulti – aggiungono i presidenti ribaltando le parole del ministro - non fa bene a nessuno. Ribadiamo la volontà di una leale collaborazione su tutti i temi, dai vaccini alle misure per contrastare la diffusione del virus ma ci aspettiamo dall'esecutivo lo stesso spirito e volontà per il bene del Paese e di tutti i cittadini».
A spiegare la vicenda era stato il Dg della Prevenzione della Salute Gianni Rezza in un video diffuso dal ministero: «La Cabina di Regia composta da Iss, ministero Salute e rappresentanti di alcune Regioni si è riunita per il monitoraggio dell'andamento epidemiologico dal quale è emerso che erano presenti alcune incongruenze nei dati della Lombardia, che la Regione stessa ha corretto reinviando il file il 20 gennaio. Ciò ha permesso di ricalcolare l'Rt e ricollocare la Lombardia in zona arancione», ha affermato Rezza. A supporto, la mail diffusa in esclusiva dal Tg3 secondo cui il 19 gennaio il Dg della Salute lombarda Trivelli ha chiesto al presidente Iss Brusaferro la revisione dei dati.
La nuova Italia a colori dal 24 gennaio
Le ordinanze del fine settimana collocano in area arancione le Regioni Lombardia e Sardegna e confermano sempre in area "arancione" Calabria, Emilia Romagna e Veneto.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle aree gialla, arancione e rossa è la seguente, a partire dal 24 gennaio:
- area gialla: Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana;
- area arancione: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta;
- area rossa: Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia.


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