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Covid/ Nel Piano vaccini aggiornato la lista delle categorie prioritarie e le farmaceutiche in campo. Oltre 224 milioni di dosi fino a giugno 2022. Le Regioni: fare chiarezza, avanti con AstraZeneca per i sani

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Il ministero della Salute con la struttura di Arcuri, Iss, Aifa e Agenas alla luce delle nuove evidenze sui vaccini e dei ritardi nella consegna delle dosi ha inviato alla Conferenza Stato-Regioni, per l'esame in seduta straordinario del 9 febbraio, l'aggiornamento delle priorità vaccinali rispetto al Piano nazionale di cui al Dm del 2 gennaio scorso. "Avviare da subito, in parallelo a quella dei soggetti prioritari della prima fase (con i vaccini a mRna), la vaccinazione dei soggetti tra i 18 e i 55 anni con il vaccino AstraZeneca, a partire dal personale scolastico e universitario docente e non docente, le forze armate e di polizia, i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e il personale di altri servizi essenziali". Questa l'indicazione contenuta nell'aggiornamento del Piano, che integra le proposte di modifica del Consiglio superiore di sanità e le osservazioni del Comitato nazionale di Bioetica. Ma nell'aggiornamento del Piano si dà nel dettaglio soprattutto l'ordine di priorità delle categorie da vaccinare secondo una priorità sanitaria, sulla base del criterio del «maggior rischio di letalità correlato al Covid». Due i parametri: età e presenza di condizioni patologiche, che sono i maggiori "fattori di rischio". E allora, le quindici aree di patologia prioritarie sono: malattie respiratorie, malattie cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica), diabete e altre endocrinopatie severe, fibrosi cistica, Hiv, insufficienza renale/patologia renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni/immunodeficienze primitive, malattia epatica, malattie cerebrovascolari, patologia oncologica emoglobinopatie, sindrome di Down, trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche, grave obesità.
All'interno di questo gruppo di malattie è stato considerato poi un sottogruppo «a maggiore priorità», in cui rientrano le persone "estremamente vulnerabili" perché affette da condizioni che per danno d'organo pre-esistente o con compromessa risposta immunitaria a Sars-CoV-2.
Da questo quadro di premesse (l'età, le quindici malattie e l'estrema vulnerabilità), il documento che aggiorna il Piano vaccini fa discendere le gerarchia delle priorità per la Fase 2 della campagna vaccinale, articolata in sei categorie:
1) le persone estremamente vulnerabili, a partire dai 16 anni (2.083.609 persone);
2) le persone tra i 75 e i 79 anni (tasso di letalità al 10% e numero di persone interessate pari a 2.644.013);
3) le persone tra i 70 e i 74 anni (tasso di letalità al 10% e 3.324.36o persone interessate);
4) le persone con aumentato rischio clinico se infettate da Sars-CoV-2 a partire dai 16 fino ai 69 anni (5.845.447 persone);
5) le persone tra i 55e i 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio (letalità che oscilla tra lo 0,5% e il 3% in base all'età, numero stimato 11.901.855 individui);
6) le persone tra i 18 e i 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio (29.051.793 persone). Solo a quest'ultima categoria, finché non ci saranno aggiornamenti delle indicazioni di Aifa, potrà essere dato il vaccino AstraZeneca mentre alle cinque categorie precedenti vanno somministrati i sieri a mRna (per ora solo quelli di Pfizer e Moderna, gli unici due autorizzati).
Una proposta articolata che rimodula anche le stime su dosi di vaccino somministrabili per trimestre e produttori in campo: confermati i 14,5 milioni di dosi nel primo trimestre 2021, si passa a 64,5 milioni nel secondo trimestre di quest'anno, a oltre 68 milioni nel terzo trimestre e a 28,2 milioni nel quarto. Per ripartire co 28,1 milioni di dosi nel primo trimestre 2022 e 20,2 milioni di dosi scarse (20,19, per l'esattezza) nel secondo trimestre del prossimo anno.Totale: 224.033 milioni di vaccini da erogare. Da chi arriveranno? Dai già autorizzato AstraZeneca, Pfizer-BioNTech e Moderna, ma anche Johnson & Johnson (vaccino monodose atteso già in questo secondo trimestre 2021), Curevac (in preventivo sempre per il secondo trimestre di quest'anno) e Sanofi/GSK (dal quarto trimestre dell'anno).
Le Regioni: fare chiarezza e avanti tutta con AstraZeneca. Le Regioni lo prendono "con le pinze", come si sul dire: «La Commissione Salute - si legge nell'indicazione inviata alla Conferenza Stato-Regioni - ritiene che l’integrazione al Piano nazionale vaccini contro Sars-Cov 2, proposta dal ministero della Salute, presenti alcune criticità e risulti in questa fase di difficile applicazione per la carenza delle dosi di vaccino disponibili e per l’indeterminatezza di alcune indicazioni. La Commissione ritiene opportuno concentrarsi sulle indicazioni necessarie a consentire da subito l’utilizzo del vaccino AstraZeneca, partendo dal personale scolastico e universitario docente e non docente, e rinviando ogni altra considerazione ad un’ulteriore approfondimento da condurre a livello tecnico congiuntamente tra Regioni, Ministero, Aifa, Iss e Agenas. A tale riguardo infatti la Commissione è dell’avviso che un maggior dettaglio e l’ordine delle priorità delle categorie di cittadini da vaccinare dopo la fase 1, possano essere definiti anche con una circolare del Ministero della Salute. La Commissione, infine, ritiene necessario avviare un’interlocuzione con Aifa per valutare la possibilità di estendere l’utilizzo del vaccino Astrazeneca anche alla popolazione over 55 in assenza di patologie importanti».


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