Dal governo

Sullo stop alle piste da sci parte in salita il secondo incarico a Speranza

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

Lo stop di domenica sera alla ripresa degli impianti sciistici preventivata per l'indomani mette subito in evidenza le contraddizioni di un Governissimo che «tiene dentro» tutti i partiti tranne Fratelli d'Italia, per scelta della sua leader. Uno stop che arriva con l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, preoccupato per le varianti del virus che galoppano, per i moniti del Comitato tecnico-scientifico, che nel verbale del 12 febbraio, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Region in giallo, ha affermato che «allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale». E se le Regioni interessate (quasi tutte leghiste, ora anche parte del neonato Governo) insorgono, il loro presidente Stefano Bonaccini auspica che sia «l'ultima volta». Mentre il leader della Lega Matteo Salvini coglie l'occasione per chiedere di mandare a casa tutto il Comitato tecnico-scientifico (e del commissario straordinario Arcuri), approfittando di un doppio "assist": l'altolà alla ripresa dello scii amatoriale, da una parte, e la richiesta forte del Consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi di un'Italia di nuovo in lockdown totale. E «la pandemia è un evento che può durare mesi e anni, è da ottobre che diciamo che gli impianti di sci non possono riaprire, ma la politica fa fatica a dire la verità», ha detto Ricciardi spiegando in Tv la scelta del ministro. Intanto, incombe l'emergenza del piano vaccinale, in lento avvio anche in Regioni-chiave come la Lombardia, e che sarà - tra organizzazione e dosi certe e massicce da pretendere in Europa - il primo banco di prova dell'esecutivo di Mario Draghi.


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