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Guardie mediche, i Nas «denunciano»: locali inadeguati e farmaci scaduti. Poche tutele contro le aggressioni
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
Il Comando Carabinieri per la tutela della salute (Nas) ha realizzato una campagna di ispezioni, eseguite proprio nei giorni festivi e di notte, presso 390 presidi pubblici di continuità assistenziale (guardie mediche) dislocati in tutta Italia. In 99 sedi sono state trovate «criticità strutturali e organizzative» che hanno portato alla denuncia di 19 persone e alla segnalazione di 85 alle autorità amministrative e sanitarie regionali. Destinatari dei provvedimenti sono stati i responsabili dei servizi e dirigenti delle relative Asl nonché personale medico/infermieristico e operatori dislocati all'interno dei servizi di guardia medica. Le irregolarità sono riconducibili in 3 casi su 4 a carenze igienico-sanitarie, tecnologiche, organizzative e strutturali: ambienti con muffa e umidità, mancanza di vie di fuga, locali senza accesso per persone disabili e servizi igienici non funzionanti o non distinti per operatori e utenti. In altri casi le criticità riguardano la mancata tutela in un'ottica di sicurezza da potenziali episodi di aggressione: mancano sistemi di allarme, di videosorveglianza o il servizio di vigilanza, il collegamento alla centrale delle forze di polizia e porte blindate e inferriate alle finestre. Rilevate anche 22 irregolarità sull'attuazione delle misure di contenimento del Covid-19: mancano protocolli preventivi e dispositivi di protezione individuale.
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