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Covid/ Brusaferro: preoccupano le varianti, servono interventi radicali e tempestivi

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

"Non è una buona notizia l'indice Rt sopra l'1 perché indica una rapida crescita dei contagi e va riportato rapidamente sotto tale soglia con adeguate misure di mitigazione". Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, illustrando il monitoraggio settimanale della Cabina di regia sottolineando "una decrescita di casi tra gli operatori sanitari e nelle Rsa per l'effetto dei vaccini". Crescono, tuttavia, i ricoveri nelle terapia intensive e nei reparti ordinari "dove bisogna evitare di superare le soglie di rischio".

"C'è uno scenario di progressione rapida della diffusione del virus in tutta Italia - ha spiegato - . Ci avviciniamo alla soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti, che rende necessarie misure tempestive. Questa soglia è stata superata in 5 regioni e altre la supereranno nella settimana corrente".

"L'incidenza sta aumentando, con contagi in aumento anche in fascia d'eta scolare - ha aggiunto - ed è l'ennesimo segnale di allarme che richiede interventi radicali e tempestivi anche per non ridurre l'impatto dei vaccini. Questo sta avvenendo in molte Regioni, ma è un richiamo a cui tutti dobbiamo essere estremamente sensibili". Insomma, il tema varianti preoccupa, la variante inglese "è ormai dominante, ma avanzano anche quelle brasiliana e sudafricana che dobbiamo ancora imparare a conoscere, rispetto per esempio alla capacità di ridurre l'efficacia dei vaccini".

Anche il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha rilanciato l'allarme varianti. "La variante brasiliana era presente in più del 4% dei ceppi isolati in Italia - ha sottolineato - ma ci preoccupa un po' di più e bisogna fare uno sforzo maggiore per contenerla. Per questo come Cabina di regia abbiamo invitato tutte le regioni dove è presente a implementare misure di restrizione e contenimento maggiori. Il momento è critico rispetto alla tendenza dell'epidemia ma possiamo intervenire tempestivamente anche dando impulso alla campagna vaccinale".

Secondo Rezza nella campagna vaccinale anti-Covid, "abbiamo avuto purtroppo un periodo in cui le aziende non hanno del tutto rispettato la tabella di marcia relativamente alle forniture e questo ha causato dei ritardi, un abbassamento del numero di dosi somministrate. Dopo di che c'è stata una ripresa: l'altro ieri eravamo a 160mila dosi somministrate, ieri a 180mila, quindi stiamo aumentando. Dobbiamo arrivare a 300mila dosi somministrate al giorno". E' chiaro, inoltre, che adesso si stanno vaccinando gli over-80 e le regioni stanno iniziando a vaccinare gli iper-vulnerabili, "ma a mano mano che avremo più dosi verrà meno il criterio delle categorie e si offrirà il vaccino alla popolazione intera in modo più flessibile. E si potrà anche prevedere una scorta nazionale per le situazione più a rischio per varianti o incidenza più elevata". In questa direzione somministrare il vaccino AstraZeneca anche agli over 65 "è un'opzione da prendere in considerazione".


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