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Covid/ Sileri, No a lockdown generalizzato, combinare chiusure locali e vaccini. A Ema e Aifa: meno burocrazia

di B. Gob.

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«Io non sono per un lockdown generalizzato e nazionale, anche perché in questi mesi abbiamo visto che le restrizioni locali funzionano. Sono per misure chirurgiche, là dove corre più il virus sulla base di quanto ci dicono i parametri nazionali, che ci hanno consentito di ritardare la terza ondata. Certamente bisogna intervenire nei luoghi dove i contagi sono alti ma anche tenere conto che oggi abbiamo una variabile importante dalla nostra parte e cioè i vaccini e che molti di più al netto dei ritardi ne arriveranno in questi mesi». Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto a RaiNews24 a un anno esatto dall'avvio del lockdown che riuscì ad abbattere la curva dei contagi e al tragico traguardo delle centomila vittime in Italia. «La combinazione delle chiusure dove il virus corre di più e delle vaccinazioni che hanno interessato già 1,5 milioni di anziani, consentirà tra pochissime settimane di vedere la luce in fondo al tunnel», ha detto Sileri. «A mio avviso - ha poi aggiunto il sottosegretario - è ora anche di riaprire i ristoranti la sera: magari non ovunque ma si può cominciare a programmare».
Meno burocrazia anche in Aifa. «C'è necessità di accelerare, serve meno burocrazia che probabilmente inchioda l'Europa nei ritardi. È chiaro che l'Europa unita "fa forza" e consente una contrattazione migliore, ma la reazione all'imprevisto in alcuni casi è stata un po' lenta e forse anche le autorità regolatorie dei farmaci nazionali dovrebbero avere un po' più di coraggio e stimolare di più», ha detto ancora Pierpaolo Sileri riferendosi al tema dei ritardi nella campagna vaccinale. «Ad esempio - ha aggiunto - sugli anticorpi monoclonali noi siamo arrivati in ritardo nonostante tutto fosse partito a ottobre, oppure penso all'utilizzo di Sputnik V in via emergenziale o di AstraZeneca, ancor prima che fosse approvato in via emergenziale. Ci sono delle procedure interne che vengono bloccate probabilmente da troppa burocrazia e poco coraggio», ha affermato. Quanto alla disparità tra le Regioni, «la pandemia deve essere l'occasione per rendere tutti i ventuno sistemi sanitari regionali omogenei creando una regia anche sul piano vaccinale», ha detto Sileri.


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