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Covid/ Altems: terapie intensive a rischio, in 8 Regioni stop alle attività ordinarie

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24 Esclusivo per Sanità24

Al 22 marzo, 10 Regioni (Lazio, Puglia, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Umbria, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Marche) registrano la più elevata pressione per tasso di saturazione sia in area non critica sia in terapia intensiva. Lo rileva l'Instant Report Covid-19 dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell'Università Cattolica. "L'occupazione dei posti letto di terapia intensiva – afferma il direttore, Americo Cicchetti - continua a crescere: negli ultimi 7 giorni la saturazione dei posti letto è aumentata dell'6,9% se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva antecedente al decreto 34/2020 e del 4,2% se consideriamo le terapia intensiva post decreto. In sintesi al 22 marzo 2021 più del 40% dei posti a regime di terapia intensiva è occupato da pazienti Covid -19". In 8 Regioni "le attività ordinarie si sono fermate: in Emilia – Romagna, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Puglia e Toscana sono stati sospesi i ricoveri in elezione mentre nelle Marche, in Piemonte e in Umbria lo stop ha riguardato sia le attività chirurgiche in elezione che quelle ambulatoriali".

Sul fronte dei vaccini, invece, nell'ultima settimana, sono 7 le Regioni/Province Autonome che si trovano sotto la media nazionale della capacità di somministrazione giornaliera di dosi , "ma non sono le uniche che devono migliorare la propria performance". "Considerando il valore 500.000 pari al 100% delle somministrazioni indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid - sottolinea il report - il gap giornaliero medio dell'ultima settimana è pari al 69% (343.499 somministrazioni), in quanto nell'ultima settimana la capacità media di somministrazioni giornaliere è stata pari a 156.501, di cui 87.861 sono prima dose e 68.820 sono seconda dose".

Quadro epidemiologico
La settimana appena trascorsa evidenzia un aumento dell'incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 238 ogni 100.000 residenti (366 ogni 100.000 residenti il picco raggiunto tra il 16 ed il 22 novembre 2020).
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in Friuli-Venezia Giulia (7,63%), in Veneto (7,53%) e in PA Trento (7,24%), ma è in Campania (1,74%), Emilia-Romagna (1,67%) e in Friuli-Venezia Giulia (1,36%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,94% (in aumento rispetto ai dati del 15/03).

Letalità (rapporto decessi su positivi)
Nell'ultima settimana il dato più elevato si registra in Molise pari a 10,93 x 1.000 e in Abruzzo pari a 6,85 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 3,43 per 1.000 (in aumento rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,28 x 1.000).

Mortalità (rapporto decessi su popolazione)
Nell'ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 3,90% (in aumento rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,39%). Il dato più elevato si registra in Friuli-Venezia Giulia al 8,46% seguito da Abruzzo al 7,65%.

Indice di positività settimanale
L'indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L'indicatore differisce dall'indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l'eventuale attestazione della risoluzione dell'infezione. In particolare, l'indice registra un valore massimo del 59,69% in P.A di Trento e del 45,15% in Emilia-Romagna. In Italia l'indice di positività al test è pari al 18,59%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 5 nuovi soggetti testati, in diminuzione rispetto alla settimana precedente.

Andamento dell'età dei contagi
È stato analizzato l'andamento dell'età dei contagi dal 24 agosto 2020 al 7 febbraio 2020. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dall'essere il 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto - 6 settembre, all'essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre - 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio, riprendere l'incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 12,1% nel periodo 22 febbraio – 07 marzo, per poi ritornare a risalire nel periodo 1 marzo – 14 marzo.

Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia
Negli ultimi sette giorni, la regione Emilia-Romagna ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (32) seguita dalla Puglia (24), dalla Calabria (15) e dal Veneto (13). Al contrario, in Umbria, Lombardia, Molise e Valle D'Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione.
La regione Puglia ha il rapporto più basso tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione : in media ogni punto vaccinale ha in carico circa 9701 residenti, seguita dalla Liguria con 10222 residenti. Al contrario, le regioni Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 77.373 residenti per la Lombardia e 94.790 per la Campania. Mentre la stessa regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (291) seguita dal Veneto (122), dalla Toscana (110) e dall'Emilia Romagna (110). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (123) seguita dalla Lombardia (110) e dal Lazio (83).


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