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Covid/ Costa, ipotesi terza dose vaccino a cominciare da fasce deboli, oggi 60 milioni di immunizzati. La proposta: punti vaccinali a scuola

di Radiocor Plus

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«La politica aspetta le indicazioni della comunità scientifica ed è presumibile che si arriverà alla terza dose, si tratta di capire quale sarà la scadenza per farla e qualora ci fosse questa necessita', cominceremo con le fasce più deboli, gli anziani, i fragili: la struttura è pronta per affrontare anche la terza dose». Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervistato su Rtl 102.5. Dobbiamo affrontare i prossimi giorni e settimane con prudenza e senso di responsabilità sì - ha aggiunto Costa - ma paura no. I dati ci dicono che i vaccini reggono nei confronti anche della variante Delta, dobbiamo essere consapevoli che oggi abbiamo lo strumento del vaccino e dobbiamo continuare con la campagna vaccinale. Oggi arriveremo al 60% di immunizzati, non dobbiamo confondere i contagi con gli ospedalizzati e non dobbiamo trasmettere messaggi di paura».
Sul fronte caldissimo della gestione della scuola, Costa ha affermato che «la scuola in presenza è un obiettivo che non possiamo fallire, la scuola è un luogo di apprendimento, di formazione ed inclusione sociale. Dobbiamo ovviamente partire dalla vaccinazione del personale scolastico, ci sono circa 200mila concittadini che non si sono ancora vaccinati, aspettiamo dalle regioni i dati precisi e speriamo nei prossimi giorni, attraverso un'opera di sensibilizzazione, di vaccinarli, se poi il problema dovesse continuare, dobbiamo prevedere l'obbligo vaccinale per questa categoria». Quanto agli studenti, «per quanto riguarda i giovani invece - ha aggiunto - la vaccinazione è iniziata da poco, ma a oggi il 30% dei ragazzi dai 12 ai 19 anni ha già ricevuto la prima dose, penso che dobbiamo portare i vaccini a scuola e prevedere dei punti di vaccinazione e lo si potrebbe fare dal 30 agosto al 15 settembre, questa è la nostra proposta e penso che sia anche un bel messaggio positivo quello di andare tra i giovani. Vaccinare i giovani vuol dire non permettere più al virus di circolare e non permettere di generare altre varianti». Sui trasporti che sono uno snodo essenziale per la ripresa in sicurezza, Costa ha detto che «c'è un tavolo aperto con le regioni, la prossima settimana verranno fatte delle scelte, dobbiamo prevedere degli investimenti e potenziare il servizio di trasporti scolastico per garantire l'acceso in sicurezza ai nostri ragazzi».
Infine, la questione più ampia delle vaccinazioni sui luoghi di lavoro. «Penso che se continuiamo in un'opera di sensibilizzazione sia interesse dei lavoratori stessi arrivare alla vaccinazione contro il Covid. Per quanto riguarda l'iniziativa di Confindustria credo che si possa giungere a una soluzione attraverso un percorso condiviso, ma è una proposta assolutamente sostenibile, dobbiamo uscire dalla pandemia e raggiungere l'immunità di gregge che e' l'85% dei vaccinati e dobbiamo raggiungerlo con qualsiasi mezzo. Il green pass - ha aggiunto Costa - garantisce la libertà, non la comprime, ci permette di tornare alla normalità ed è uno strumento a cui gli italiani si sono già abituati, già 30 milioni di italiani l'hanno scaricato, ci permettere una tracciabilità di gestire l'epidemia». Anche sul fronte delle discoteche: «Le discoteche devono avere una risposta, non è solo un luogo di divertimento, ma stiamo parlando di oltre 3.000 attività del nostro Paese con 100mila addetti e un fatturato di 2 miliardi. Oggi la posizione del Governo è quella di non avere indicato una data per la riapertura, e di aver preso un impegno per il sostegno economico, il maggior sostegno però che possiamo dare loro è quello di farli tornare a lavorare. Nel momento in cui il green pass lo riconosciamo come uno strumento per la ripresa di altre attività credo lo si possa applicare anche per le discoteche e mi auguro il prima possibile», ha concluso il sottosegretario.



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