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Lavoro e Covid/ Inail, +8,9% denunce nel primo semestre e +42% malattie professionali ma calano del 35,8% quelli in sanità e sociale

di Radiocor Plus

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Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail tra gennaio e giugno di quest'anno sono state 266.804 (quasi 22mila in più e pari a +8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020), 538 delle quali con esito mortale (-5,6%) «sintesi di un decremento nel trimestre gennaio-marzo (-10%) e di un incremento nel periodo aprile-giugno (+40%), nel confronto con il 2020». In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 28.855 (+41,9%). Lo comunica nei suoi "Open data" l'Istituto, secondo cui il confronto tra i primi semestri del 2020 e del 2021 «richiede molta prudenza» ed è «da ritenersi poco significativo a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, una manifesta "tardivita'" nella denuncia, anomala ma rilevantissima, generalizzata in tutti i mesi, ma amplificata soprattutto a marzo 2020, mese di inizio pandemia, che ne inficia la comparazione con i mesi del 2021». Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 6,7% nella gestione Industria e servizi (dai 209.118 casi del 2020 ai 223.162 del 2021), del 7,3% in Agricoltura (da 12.068 a 12.950) e del 29,4% nel Conto Stato (da 23.710 a 30.692). In controtendenza il settore "Sanità e assistenza sociale", che nel primo semestre 2021 presenta un -35,8% (sintesi di un +163% del primo bimestre e di un -68% del periodo marzo-giugno) degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2020, pur distinguendosi ancora per numerosità di eventi, e nel settore dell'alloggio e ristorazione (-10,9%).


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