Dal governo

G20 Salute/ La pandemia al centro delle scelte di sanità internazionale e nazionale. Speranza lancia il Patto di Roma. Mattarella contro i no vax

di Barbara Gobbi

S
24 Esclusivo per Sanità24

«Si è conclusa la prima giornata del G20 Salute. Insieme a tutti i ministri presenti stiamo preparando il Patto di Roma per fare in modo che la salute sia garantita a tutti e nessun paese resti indietro nelle campagne di vaccinazione». Così il ministro della Salute Roberto Speranza al termine della prima giornata del G20 della Salute, a Roma. Un evento che in tempi di pandemia non poteva che concentrarsi sulla lotta al virus e - nella realtà distorta di un mondo in cui c'è enorme disparità di accesso - sulla necessaria diffusione dei vaccini in scala globale. Questi i temi al centro del documento finale atteso a conclusione dell'evento, mentre in Italia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - complice forse un mandato agli sgoccioli e sulla scia dell'accrescersi della tensione sociale in tema di vaccini e green pass - usa all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Pavia parole di pietra contro i "no vax".
L'allarme disuguaglianze era stato lanciato giusto in apertura del G20 dal Dg Oms: «Quando ci siamo incontrati virtualmente a Riyad l'anno scorso, tutti speravamo che a oggi la pandemia sarebbe stata sotto controllo. Ma è vero il contrario. Molti Paesi continuano ad affrontare un forte aumento di casi e decessi, nonostante siano stati somministrati più di 5 miliardi di vaccini in tutto il mondo», ha premesso Tedros Adhanom Ghebreyesus. Per poi spiegare: «Quasi il 75% di queste dosi è stato somministrato in soli 10 paesi. L'Africa ha la copertura vaccinale più bassa con il 2%. E questo è inaccettabile. Gli obiettivi globali dell'Oms sono di supportare ogni Paese nel vaccinare almeno il 10% della sua popolazione entro la fine di questo mese, almeno il 40% entro la fine dell'anno e il 70% della popolazione mondiale entro la metà del prossimo anno. Possiamo ancora raggiungere questi target - ha avvisato Ghebreyesus - ma solo con l'impegno e il sostegno dei paesi del G20».
La strategia indicata dall'Oms prevede 4 step: una governance migliore, risorse maggiori e meglio spese per la preparazione e la risposta nazionali e globali, impegnando le istituzioni finanziarie esistenti «piuttosto che crearne di nuove che frammentino ulteriormente l'architettura sanitaria globale»; terzo: sistemi e strumenti migliori che siano attivati in un'ottica One Health; infine, una Oms «rafforzata, autorizzata e finanziata in modo sostenibile al centro dell'architettura sanitaria globale, così da realizzare pienamente l'ampio mandato costituzionale dell'Organizzazione».
L'accesso ai vaccini è al centro delle prime dichiarazioni al G20 anche del ministro Speranza, che ha espresso solidarietà a tutti quanti, dai politici ai sanitari ai giornalisti, ricevono minacce da chi contesta le scelte di politica vaccinale. Ci sono le condizioni per costruire il Patto di Roma - ha detto - che per me significa la sfida di provare ad allargare la forza dei nostri servizi sanitari nazionali, investire di più e segnare un cambio di passo molto significativo che consenta di difendere l'approccio di universalità e cioè l'idea che se una persona sta male va curata indipendentemente dalla propria condizione economica, dal posto in cui è nata e dal colore della pelle. Nel Patto di Roma questo punto è essenziale e naturalmente rispetto alla battaglia contro il Covid questo punto si traduce con la sfida per portare il vaccino dappertutto, anche nei Paesi più fragili. Oggi ci sono disuguaglianze molto forti con i Paesi più ricchi che hanno percentuali di vaccinazioni molto significative e che continuano a procedere mentre altri sono indietro. L'impegno del Patto di Roma è costruire condizioni per cui il vaccino sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi».
Forte è però la resistenza in ambito anche europeo, rispetto alle ipotesi di ammorbidimento della normativa sulla proprietà intellettuale e sull'ipotesi di delocalizzare la produzione dei vaccini nei Paesi che ne hanno maggiormente bisogno.
Intanto in Italia si apre una settimana decisiva per il Governo, alle prese con l'ulteriore estensione del Green pass che dovrebbe scattare, per decreto da varare entro venerdì, a cominciare dal pubblico impiego mentre si guarda anche al privato. Sullo sfondo, il tema dell'obbligatorietà che divide i ministri e una tensione sociale serpeggiante, che si sostanzia in aggressioni non solo verbali ai sostenitori delle scelte vaccinali. «Il Governo va avanti», aveva detto il presidente Draghi nell'ultima conferenza stampa con i ministri Speranza, Gelmini e Bianchi. E il presidente della Repubblica Mattarella gli dà indirettamente pieno sostegno, con il discorso durissimo pronunciato a Pavia: «C'è un dovere morale e civico della vaccinazione. Questo è lo strumento che in grande velocità la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus e sta consentendo di superarne anche le conseguenze economiche e sociali. Ciascuno deve avvertire un senso di responsabilità comune: non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione, perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso la vita altrui. Chi pretende di non vaccinarsi e comunque di svolgere vita normale - ha avvisato - in realtà costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà e a rinunciare alle prospettive di recuperare luoghi, modi e tempi di vita». Esplicita la riconoscenza verso il mondo scientifico e della ricerca: «Quanto dobbiamo alla scienza. Quanto questa ci ha consentito in tempo straordinariamente breve di superare i pericoli maggiori della pandemia». Da qui «il dovere di sorreggerla in qualunque tempo e in qualunque circostanza». Il presidente della Repubblica è infine determinato nel commentare gli episodi di violenza che si continuano a registrare ai danni di medici, scienziati, giornalisti e persone delle istituzioni: «La violenza e la minaccia di violenza va sanzionata con doveroso rigore».


© RIPRODUZIONE RISERVATA