Dal governo

Forum Radiocor/ Speranza: «Rischio di quarta ondata scongiurato da pass e vaccini»

di Ernesto Diffidenti e Barbara Gobbi (da Il Sole-24Ore)

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«La lezione di questi due anni di pandemia e la centralità dell'Italia nell'ultimo G20 ci dicono che il nostro è un Paese solido, guardato con attenzione dagli altri Governi e anche migliore rispetto a quanto viene raccontato. Siamo reduci da mesi difficilissimi ma l'Italia ha retto a testa alta davanti a una sfida enorme e sono convinto che anche in questa Fase 2 del rilancio e della ricostruzione ci presentiamo con le carte in regola». Il ministro della Salute Roberto Speranza dopo la tragedia di contagi e decessi guarda a un futuro più luci che ombre per la sanità pubblica e in generale per l'economia del Paese. Nel corso di un forum organizzato ieri a Roma dall'agenzia di stampa Radiocor, con la partecipazione del direttore Fabio Tamburini, parla a tutto campo dell'epidemia, a partire dalla quarta ondata che bussa alle porte dell'Europa ma che lambisce (per il momento) un'Italia "scudata" dai vaccini. Ma anche della manovra di Bilancio per la sanità - 128 miliardi a regime nel 2024 - e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con la rivoluzione annunciata su tecnologie e cure territoriali. È ancora presto per dire che lo stato d'emergenza finirà «la decisione sarà presa solo a ridosso della scadenza del 31 dicembre e terrà conto della curva dei contagi in quel momento», spiega il ministro, ma le misure introdotte dal Governo, su tutte vaccinazione di massa e Green Pass, «sono un modello per l'Europa e guardate con attenzione in tutto il mondo».
I dati sui contagi e l'effetto Green Pass. «A oggi siamo all'86,25% di prime dosi somministrate alla popolazione vaccinabile over 12 e quasi l'83% ha completato l'intero ciclo. L'Italia è leader in Europa con il 7-8% di vaccinati in più rispetto alla Germania e in vantaggio su Stati Uniti e Gran Bretagna», ha spiegato Speranza. «Sono numeri molto rilevanti ha aggiunto ma dobbiamo provare a salire perché la popolazione residuale non vaccinata contribuisce alla circolazione del virus e minaccia il Ssn con l'occupazione dei posti letti nei reparti ordinari e in terapia intensiva». I vaccini sono un baluardo: «In Gran Bretagna ci sono oltre 4omila contagiati ma le ospedalizzazioni non sono cresciute come nelle ondate precedenti perché il vaccino ha spezzato la relazione con il numero dei ricoverati e dei decessi», rileva il ministro. Mentre in Italia «grazie alle misure di contenimento ad ampio raggio, dai vaccini alle mascherine al chiuso, il virus è tornato a circolare ma in misura minore rispetto ad altri grandi Paesi: basti pensare che la Germania ha un'incidenza di oltre 1oo casi ogni 1oomila abitanti mentre noi restiamo sotto i 5o». È una nuova ondata, la quarta, ma «non si può leggere con le lenti di prima perché la stragrande maggioranza dei cittadini è protetta». E la soluzione vaccini va di pari passo con la scelta forte di un'applicazione ampia del Green Pass. Che «all'inizio è stato un'intuizione positiva sul piano europeo per poi diventare, da noi, un pilastro del rientro alla normalità. In Italia - prosegue il titolare della Salute - il certificato verde ha reso più sicuri i luoghi dove si applica e ha riacceso i motori dell'economia: se il Pil crescerà oltre il 6% è grazie al modello di sicurezza adottato dal Governo cui ora anche gli altri Paesi guardano con attenzione, ne abbiamo avuto prova al G20 di Roma». A guidare le prossime scelte che non riguardano solo le terze dosi ma anche l'estensione della profilassi agli under 12 (la decisione Ema «è attesa per dicembre») e la validità del Green Pass ora stabilita a 12 mesi, «saranno come sempre gli scienziati». Insomma, il doppio binario vaccini-Green Pass starebbe funzionando come barriera contro una veloce impennata di contagi, ricoveri e decessi e secondo il ministro della Salute è il volano giusto per far ripartire l'Italia.
La legge di Bilancio. Il personale sanitario come prima voce di investimento, ma anche le tecnologie, le liste d'attesa per cui si preannunciano nuove risorse e una riscrittura del modello di programmazione della sanità che abbandoni la logica dei tetti di spesa. Queste le priorità di una manovra che si preannuncia espansiva anche per la sanità. «Nel 2024 ha sottolineato Speranza saremo passati dai 14 miliardi di finanziamento del Fondo sanitario nazionale che ho trovato nel 2019 a 128 miliardi e questo è lo scalino più grande mai visto nel Servizio sanitario nazionale. Con queste risorse dobbiamo cambiare il nostro Ssn a cominciare dall'investimento sulle donne e gli uomini che vi lavorano: c'è da affrontare una grande questione che riguarda il personale», spiega Speranza. La manovra stabilizza 12mila borse di specializzazione per i medici e punta sulle assunzioni a tempo indeterminato di migliaia di "precari del Covid". «In questi mesi di pandemia ricorda il ministro abbiamo assunto circa 5omila persone nel Ssn con varie tipologie contrattuali e vorrei impegnarmi fin da questa legge di Bilancio per rendere strutturale la presenza di queste figure nel Ssn». La richiesta era arrivata nei giorni scorsi anche dalla Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, che contava 53mila precari da riassorbire. «Non credo ci saranno le condizioni per portarli tutti dentro immediatamente avvisa Speranza però andiamo in questa direzione. Abbiamo bisogno di un vero e proprio salto anche perché sono tanti i sanitari in via di pensionamento. Intanto ricordo che ben 3omila medici hanno ricevuto una borsa di specializzazione negli ultimi due anni e si stanno inserendo nel Servizio sanitario nazionale».
Il Covid come "game changer". «Il Covid si è rivelato un game changer, cioè ha rovesciato l'ordine di priorità nelle azioni dei governi, che ricominciano a investire in salute e in sanità. Finalmente in Italia ci sono le risorse per valorizzare il tanto di buono che c'è, dai principi alla base del Ssn alle persone, e per migliorare quello che non va». A partire dalla governante: «Il modello per silos e tetti di spesa, dalla farmaceutica al privato, dai device al personale non è più attuale e va superato ha detto il ministro e mi auguro che anche nella legge di Bilancio si possano dare i primi segnali in questa direzione». Promesse puntellate da risorse, tra manovra e Pnrr, per un Ssn che «vive il momento decisivo: la pandemia ci ha lasciato tante ferite ma ci apre anche una finestra di opportunità grazie a risorse senza precedenti e alla capacità di riprogrammare, dal personale alla ricerca, dalle tecnologie alla riforma dell'assistenza sul territorio. Questo è il tempo giusto per una nuova stagione di investimenti e di riforme in sanità, che è come un terreno lasciato troppo a lungo senz'acqua».


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