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Covid: il vaccino funziona anche sui trapiantati, il rischio contagio si riduce del 78,7%

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Il vaccino anti-covid è efficace anche per le persone trapiantate: è quanto emerge dal monitoraggio che il Centro nazionale trapianti sta realizzando sulla campagna vaccinale rivolta a questa particolare categoria di pazienti.
Il tasso di incidenza dell'infezione da Sars-Cov-2 nei trapiantati non vaccinati è risultato essere di 0,264 per mille, ma si riduce a 0,056 per mille tra i trapiantati vaccinati, il 78,7% in meno. In pratica, i trapiantati vaccinati corrono un rischio 4,7 volte inferiore di contrarre l'infezione rispetto a chi non si sottopone alla vaccinazione.
I dati sono stati illustrati oggi a Roma nel corso degli Stati generali della Rete trapiantologica, la riunione scientifica annuale degli operatori del sistema di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule del Servizio sanitario nazionale. Per il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo, "un'efficacia così significativa non era scontata, dato che le persone trapiantate hanno il sistema immunitario compromesso. Quanto evidenziato dal monitoraggio conferma l'assoluta importanza di vaccinarsi, una necessità che vale per tutti ma in particolare per chi, come le persone trapiantate o in attesa di trapianto, correrebbe un rischio più alto se contraesse il covid".
Nel frattempo la campagna di immunizzazione procede speditamente. Al 21 ottobre scorso il 47,9% dei circa 39mila pazienti con trapianto aveva già ricevuto la terza dose, come da indicazione del ministero della Salute e del Comitato tecnico-scientifico, e complessivamente i trapiantati vaccinati erano il 79,6%, più di 31mila persone. "Il dato è positivo - commenta Cardillo - perché una quota significativa dei non immunizzati non si è vaccinata per ragioni connesse alle proprie condizioni di salute. In generale stiamo rilevando un grado elevato di fiducia nella campagna vaccinale e nel lavoro dei centri trapianto che stanno seguendo i pazienti uno ad uno".

Speranza: si apre una nuova stagione su trapianti e donazione
"Grazie per non esservi mai fermati in questi mesi, avete offerto al nostro Paese un servizio essenziale sul quale vogliamo puntare ancora di più nella nuova stagione di investimenti che si sta aprendo ora con il Recovery Fund e il Pnrr": è quando ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in un videomessaggio inviato in occasione degli Stati generali della Rete trapiantologica. "È il tempo delle riforme e di una rete sanitaria più capillare, e anche sui trapianti dovremo continuare a investire con forza - ha continuato il ministro - soprattutto in termini di comunicazione, come abbiamo già iniziato a fare, ma è un terreno su cui c'è ancora un margine da recuperare per dare alle persone nuove consapevolezze" sul tema della donazione di organi, tessuti e cellule.

Un saluto è arrivato anche dal presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, che ha sottolineato l'importanza dello "stretto legame tra Centro nazionale trapianti e Iss", sia per quanto riguarda il supporto e il monitoraggio della campagna vaccinale anti-covid, sia per l'attività di ricerca scientifica in generale. Per Brusaferro questi Stati generali sono un'occasione importante per lavorare a "linee di impegno e progetti di ricerca" intorno alle sfide e alle opportunità che la sanità ha davanti, "in particolare quella della digitalizzazione".

Priorità alla digitalizzazione e alla ricerca scientifica
Con questa edizione gli Stati generali della Rete trapiantologica tornano a riunire in presenza gli operatori del sistema. Molti i temi centro della due giorni di confronto, in particolare quelli connessi all'integrazione delle reti assistenziali alla luce del Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla sanità digitale, alla telemedicina. Si discuterà anche del nuovo Piano nazionale delle donazioni e si farà il punto sull'attività scientifica della Rete, dai trapianti sperimentali alle novità in ambito di allocazione degli organi. Spazio anche al trapianto di cellule staminali emopoietiche, a quello di tessuti, di microbiota e alla procreazione medicalmente assistita. Ma ci sarà anche l’occasione per riflettere di donazione insieme alle associazioni di volontariato Aido, Aned e Admo. E all’apertura dei lavori è intervenuta anche Cristina Zambonini, 35enne due volte trapiantata di cuore e testimonial della campagna nazionale “Donare è una cosa naturale”, che sabato scorso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica “per il suo esempio di forza d’animo e per l’appassionato contributo nella promozione della cultura del dono”.


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