Dal governo

Draghi: «Abbiamo reso l'Italia uno dei Paesi più vaccinati al mondo, continuate a vaccinarvi contro Omicron». «Obbligo mai escluso». Poi: «Sono un nonno al servizio delle istituzioni»

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

«Abbiamo reso l'Italia uno dei Paesi più vaccinati del mondo, portato a termine il Pnrr e raggiunto tutti i 51 obiettivi». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa di fine anno. «Invito tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi, è la priorità. L'evidenza scientifica ci dice che il vaccino funziona molto bene anche contro le nuove varianti come Omicron che secondo gli scienziati viaggia a grande velocità», ha affermato Draghi ricordando che l'Italia è passata dall'essere fanalino di coda nelle vaccinazioni a febbraio scorso all'essere tra i Paesi più vaccinati. La normalità raggiunta - ha ricordato - «significa niente chiusure, scuola aperta e socialità soddisfacente». Che cosa si può fare per rallentare la diffusione di Omicron? Tra i temi sul tavolo della Cabina di regia del 23 dicembre elencati dal presidente del Consiglio, mascherine Ffp2 all'aperto, Green Pass più breve, ipotesi tamponi anche per i vaccinati con due dosi in attesa della terza «quando la durata tende a scadere» per accedere a determinati eventi e una valutazione sulla tipologia di tamponi da prescrivere ai fini del certificato verde è esclusa la richiesta del tampone per chi sia vaccinato con due dosi e in attesa della terza. «Sono tutti modi per cercare di rallentare la diffusione del virus. Voglio difendere la normalità ma ogni decisione è guidata dai dati, non dalla politica come si dice in giro», ha detto Draghi. Idem per lo stato d'emergenza: «L'evoluzione dei dati rispetto a ottobre ha dimostrato che tutto il blocco normativo e sanitario andava prorogato».
Quanto all'obbligo vaccinale, «non lo abbiamo mai escluso, resta sempre sullo sfondo - ha affermato -. Ne valuteremo l'estensione ad altre categorie, non so se questa questione sarà discussa domani (il 23 dicembre, ndr) durante la Cabina di regia ma se ne discuterà in termini brevissimi. Per ora non parliamo di lockdown per i non vaccinati, la Cabina di regia domani non affronterà questo tema, ma ricordo che 2/3 dei ricoverati in terapia intensiva e dei decessi è vaccinato e su questo invito a riflettere», ha affermato ancora il capo del Governo.
Rispetto alle critiche sulla validità del Green Pass, che domani sarà ridotta, «la comunicazione sul Green Pass ha fatto stato sulla base di quelle che erano le conoscenze a quel momento - ha replicato -. Poi man mano si è scoperto che l'efficacia delle seconde dosi declina ancora più rapidamente di quanto si pensasse e questo porterà domani a valutare se accorciare la durata del Green Pass, che è diventato forse enfaticamente "strumento di libertà"».
Poi, il capitolo scottante dei contagi nella scuola: «Screening, testing e vaccinazioni per la scuola sono necessari per cercare di difendere quel tipo di normalità che ci è restato - ha detto Draghi - : questa l'indicazione sulla scuola per la quale è stato chiamato in campo anche il commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo».
Sul tema dei brevetti: «La Commissione Ue - ha affermato il premier - ha fatto la proposta al Wto di deroga temporanea ma a questa misura si oppongono gli Usa e tutto il dialogo nell'Organizzazione mondiale del commercio è fermo. In ogni cosa l'Ue, e l'Italia anche ha dato molto, ha fatto più di chiunque altro in termini di donazioni di vaccini mentre ci sono Paesi come gli Usa che hanno fatto grandi promesse ma da cui arrivano minori donazioni. Poi, donare va benissimo ma non basta, bisogna organizzare l'infrastruttura logistica nei posti dove vanno somministrati, altrimenti in realtà come l'Africa non ce la si fa».
Quanto alla politica economica, il Governo - «che ha fatto molto di quello che era stato chiamato a fare» - resta «pronto a sostenere l'economia in caso di rallentamento, e il Pnrr è centrale per questa strategia. Oggi abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi - ha detto Draghi -. In questo momento è in discussione la firma dell'accordo operativo, passo successivo che apre il periodo di uno-due mesi di interlocuzione con la Commissione prima di accordare la tranche dei prestiti previsti».Incalzato dalle domande sul suo futuro al probabile bivio tra restare alla guida del Governo e valutare la Presidenza della Repubblica nel post Mattarella, «che ha svolto il suo ruolo con dolcezza e con fermezza», Mario Draghi ha detto di sé «sono un uomo, un "nonno" al servizio delle istituzioni. Il Governo comincia con una chiamata del Presidente Mattarella, una chiamata di altissimo ordine, che si è tradotta poi in un sostegno costante, direi una vicinanza costante all'azione di Governo. Ma la responsabilità quotidiana, nell'azione di Governo, sta nel Parlamento. La sua prosecuzione sta nel Parlamento. È il Parlamento che decide la vita del Governo, l'ha decisa quest'anno e la deciderà sempre, lo prevede la Costituzione. I risultati ottenuti sono stati possibili perché c'è il Parlamento. Quindi la responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche, quelle che hanno permesso a questo Governo di agire, non e' nelle mani di individui. Sarebbe veramente un fare offesa all'Italia, che è molto di più di persone individuali».Infine, il tema del crollo della natalità: «una delle note più tristi del Paese», da attribuire soprattutto alla maggiore fragilità sia in termini dell'occupazione sia delle politiche per il Welfare della donna.


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