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Riforma degli Irccs in Consiglio dei ministri: la ricerca Ssn apre le porte a partnership con le imprese

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

È stato approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge delega messo a punto dalla direzione Ricerca del ministero della Salute che impegna il Governo ad adottare entro quest'anno uno o più Dlgs di riordino degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), che tra centri pubblici e privati contano 51strutture. Una mini-rivoluzione che punta a centrare entro il 2022 un obiettivo fissato dal Pnrr e che risponde all'esigenza di innovare profondamente quello che è o dovrebbe essere il fiore all'occhiello della Sanità sia sul fronte della ricerca che dell'assistenza. Il condizionale è d'obbligo perché malgrado il guizzo degli ultimi anni, gli Irccs rischiano di restare ingessati proprio dalle norme fissate a suo tempo con il Dlgs 288 del 2003. Troppi lacci e lacciuoli, come il regime di incompatibilità stringente che oggi vieta al direttore scientifico di un Istituto pubblico di svolgere attività di ricerca, traslazionale, clinica e di formazione, con un conseguente venir meno dell'appeal per uno scienziato "sul campo". O come le regole sul trasferimento tecnologico, per cui il Ddl punta dritto all'apertura di "corridoi" con partner esterni e con le imprese, «anche mediante l'introduzione di un regime speciale e di semplificazione che tenga conto della peculiare natura giuridica degli Irccs e delle finalità che perseguono». Dall'altra parte, si mira a "scremare" le strutture migliori: con la riforma arriveranno finalmente criteri e soglie oggettivi secondo standard internazionali per il riconoscimento e la conferma della natura di lrccs, con la valutazione dell'Impact factor, della complessità assistenziale e dell'indice di citazione. Un "automatismo" che garantirà solo presenze d'eccellenza e che consentirà di "espellere" se necessario i centri non più adeguati. Che però avranno più tempo per recuperare eventuali falle: la rivalutazione di ogni Istituto passa da biennale a quadriennale. Vincono le "reti" tra Irccs già nate in forma spontanea negli ultimi anni secondo aree tematiche «internazionalmente riconosciute» e nell'ottica della flessibilità organizzativa e gestionale, della condivisione delle conoscenze e dello sviluppo di infrastrutture e piattaforme tecnologiche condivise. E «aperte alla collaborazione verso altri enti del Ssn nonché di partner scientifici e industriali».


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