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Covid/ Speranza: pandemia ancora in corso, appello al secondo booster per le persone fragili

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"I numeri ci segnalano ancora una circolazione significativa del virus, la pandemia è ancora in corso anche se siamo fuori dallo stato di emergenza. Faccio appello alle persone più fragili di somministrare il secondo booster". Lo afferma il ministro della salute, Roberto Speranza, intervenendo al convegno "Dalla pandemia al Pnrr: come comunicare la salute ai cittadini" sottolineando proprio "l'importanza di informare le persone".

"La mortalità - aggiunge - oscilla tra gli 83, 84, 85 anni e, dunque, è collegata a persone di età molto avanzata ma il booster può salvare loro la vita".

"Il nostro Paese, anche nell'ambito della comunicazione, non senza difficoltà ed eccezione, nella sostanza ha retto - sottolinea Speranza - . Io sono reduce da un viaggio negli Usa dove mi sono confrontato con il ministro della Salute e con Anthony Fauci e non a caso avere uno degli standard più alti di oltre 90% degli over 12 che hanno completato il ciclo è figlio di tante cose, a partire da una strategia organizzativa e capillare ma anche comunicativata: solo un grande Paese somministra 137 milioni di dosi in poco più di 15 mesi".

Il ministro è intervenuto anche sulla situazione critica in alcuni pronto soccorso italiani sottolineando che riguarda "la grande questione del personale per la quale dobbiamo investire di più". "Finalmente abbiamo fatto scelte molto forti - spiega Speranza - . Abbiamo messo nell'ultimo anno 17.400 borse di specializzazione, il triplo di tre anni fa e il doppio di due anni fa. È chiaro che questi investimenti avranno una ricaduta nei prossimi anni".

Per il ministro "ci sarà ancora qualche anno non semplice da gestire ma oggi la lezione del Covid è stata nettissima: dobbiamo invertire la stagione dei tagli, come stiamo facendo, e dobbiamo aprire una nuova grande stagione di investimenti sulla sanità nel suo complesso e, in modo particolare, sul personale sanitario. Abbiamo già iniziato a farlo e lo dicono i numeri".

Intervenendo all'evento 'SocioTechLab. La tecnologia che fa bene alle persone', promosso da Spi Cgil, il ministro della Salute è intervenuto anche sui medici di medicina generale (Mmg). "Stiamo lavorando a un'ipotesi di riforma, insieme alle Regioni e agli stessi medic i - evidenzia - , perché oggi troppo spesso c'è un elemento di disconnessione tra il lavoro dei mmg e il resto del Servizio sanitario nazionale". Per questo "stiamo immaginando l'idea di una nuova convenzione, di un nuovo accordo collettivo nazionale, che consenta di superare questa cesura perché il mmg è una funzione irrinunciabile e fondamentale sul territorio, ha spesso un rapporto fiduciario con le persone, ma non è sufficientemente dentro il resto del sistema e del Ssn".

"L'operazione che vogliamo fare prevede un ruolo delle Case di comunità: le 1.350 Case di comunità - conclude Speranza - noi le immaginiamo come degli 'hub' e lo studio del mmg diventa uno 'spoke' di questo hub. Non un posto isolato, disconnesso dal resto del Ssn, ma immaginiamo che alcune ore del medico siano spese come avviene tradizionalmente nello studio, mentre altre ore devono essere nella Casa di comunità che diventa il luogo governato dal Distretto dove si determinano le politiche sanitarie".


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