Dal governo

Walter Ricciardi: «Il Covid non ha insegnato, ancora molte le disparità»

di Barbara Gobbi (da Il Sole-24Ore)

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«Se l’umanità non si dà regole diverse e non capisce di essere davanti a sfide inedite rispetto al passato, andrà incontro a gravi problemi con l’aumento ulteriore delle disuguaglianze, che non sono più tra Nord e Sud del mondo ma anche nello stesso Nord, caratterizzato da forti disparità tra livelli sociali differenti e tra Regioni. Va perseguito un equilibrio, difficile ma necessario, a fronte della difficoltà di accesso di miliardi di persone a servizi e tecnologie, anche di salute». Walter Ricciardi, professore di Igiene dell’Università Cattolica, consigliere scientifico per la pandemia del ministro della Salute Roberto Speranza e detentore di una serie di incarichi internazionali, affronterà il tema dei gap sanitari alle varie latitudini, in occasione del primo Oxfam Festival “Creiamo un futuro di uguaglianza” del 12-13 maggio a Firenze.
Già prima della pandemia denunciava il rischio di una “tempesta perfetta”…
Che è arrivata con il Covid, la miccia che ha scatenato la tempesta. Emblematico di una destabilizzazione – ma ci sono tanti altri fattori, dalla gestione delle malattie croniche all’impatto del cambiamento climatico – che i Governi hanno ignorato troppo a lungo. E continuano a farlo: il mondo dovrebbe realizzare, ma non lo sta facendo, che è finita un’epoca e che urge un cambio di passo: dall’attenzione ai comportamenti alla consapevolezza che le tutele vanno distribuite ovunque e non solo tra i paesi ricchi. Invece, sono appena rientrato dagli Stati Uniti dove, ad esempio, si tutela solo l’economia: la salute è un bene individuale, privo di meccanismi di protezione collettivi ed è chiaro, allora, perché quel Paese abbia superato il milione di morti per Covid.
Tutto questo è strettamente connesso con l’accesso a vaccini e terapie nel Sud del mondo
Ormai l’umanità ha una memoria più che breve: si continua a ignorare che le varianti emergono nelle parti del mondo non vaccinate, con una capacità di questo virus di rinnovarsi in modo da aggirare le nostre difese. Fortunatamente l’evoluzione tecnologica con i vaccini a mRna ha segnato un cambiamento importante nella lotta ai virus, ma ancora è largamente insoddisfacente proprio per la miopia dei Governi. Purtroppo in questa fase la politica è debole, fatte salve figure di spicco come la presidente Ue Ursula von der Leyen, che sta promuovendo azioni molto concrete come il Digital Act o la proposta, se non di una sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini, di un meccanismo di licenze obbligatorie che consenta di trasferire tecnologie nel Sud del mondo per consentirgli di produrre in loco miliardi di dosi di vaccino. La tutela della proprietà intellettuale va assolutamente salvaguardata, perché è un forte stimolo all’innovazione, ma per le sfide epocali che non possono essere vinte solo guardando al mercato, va contemperata con l’intervento della politica.
Cosa aspettarsi rispetto al Covid, intanto?
La pandemia non è finita, anzi ci sono tutte le basi per una ripartenza: il freddo, la prossimità e la vicinanza negli ambienti chiusi, il fatto che ci sono ancora tantissime persone non vaccinate o vaccinate male, e che anche i vaccinati sono soggetti a reinfezioni e all’attenuarsi della protezione da anticorpi, il fatto che nei bambini la vaccinazione è andata malissimo dappertutto e che anche la quarta dose sta andando male. Ci sono tutte le premesse per cui dopo questa pausa, comunque caratterizzata da migliaia di morti al giorno, la pandemia possa riprendere. Ed è abbastanza sconcertante come per il terzo anno consecutivo l’umanità non apprenda che se non cambia sarà soggetta ad altri problemi in tempi brevi.
In autunno che vaccini avremo? Sapranno rispondere anche alle ultime sotto-varianti di Omicron?
Stiamo aspettando i risultati dei trial di Moderna e Pfizer sulle varianti, inclusa Omicron Ba1, mentre le sottovarianti 4 e 5 non sono neanche oggetto di vaccino. E’ una rincorsa continua che potrebbe vederci in autunno avere qualcosa in più, ma certo non la pistola magica per combattere tutte le varianti. Non è detto che il nuovo vaccino non protegga da tutto: è da vedere, l’aggiustamento dei vaccini è un processo che necessita mesi.
Intanto, il nostro Ssn ha retto alla pandemia…
In larga parte per l’abnegazione degli operatori, ma questo è un evento episodico e non può giustificare una sostenibilità a lunga durata. Inoltre, per il resto è un tracollo totale, abbiamo un lascito di milioni di interventi persi. Per come è disegnata, per Regioni, la governance sanitaria del nostro Paese è un generatore automatico di disuguaglianze


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