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Covid/ Iss-Salute: l'incidenza sale a 763 ogni 100mila abitanti e l'indice Rt a 1,4

di Red.San.

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L’incidenza del Covid-19 sale a 1.071 ogni 100mila abitanti nella settimana 1-7 luglio rispetto a 763 della rilevazione precedente. Lo indica il monitoraggio condotto dal ministero della Salute con l'Istituto superiore di sanità secondo cui nel periodo 15 giugno – 28 giugno l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,40 (range 1,36-1,46), in aumento rispetto alla settimana precedente (1,30) ed oltre la soglia epidemica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 3,5% (rilevazione al 07 luglio) contro il 2,6% dei sette giorni precedenti e il tasso di occupazione in aree mediche al 13,3% (era al 10,3%).

Sono 11 le regioni che registrano questa settimana un'incidenza dei casi di Covid superiore a 1000 per 100mila abitanti rispetto a una media nazionale di 1071 per il periodo 1-7 luglio: Campania al 1482,5, Puglia al 1320,5, Abruzzo al 1291,6, Umbria al 1275,8, Lazio a 1250,9, Veneto a 1184,8, Sicilia a 1147,5 (con un ricalcolo dei dati relativi alla settimana precedente), Marche a 1133,2, Sardegna a 1125,5, Basilicata a 1101,5 ed Emilia Romagna 1045,9.

Nessuna regione è considerata a rischio basso.

La percentuale dei casi di Covid-19 rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (10% da 9% la scorsa settimana). In diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% contro 44%), e in aumento la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% da 47%).

Per il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, "vista l'elevata velocità di circolazione virale e le grandi aggregazioni estive è bene usare la mascherina e proteggere gli anziani con la seconda dose booster di vaccino".

Secondo i dati di una survey elaborata dall'Iss su dati della Siaarti, inoltre, al 5 luglio il 13,5% dei pazienti ricoverati in 167 reparti di terapia intensiva era positivo per Sars-CoV-2, mentre il 5,1% aveva sintomi gravi riconducibili al Covid-19. "Questi dati confermano che a fronte di un numero molto elevato di nuovi casi la pressione sulle terapie intensive è ancora contenuta - spiega il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro -. Tra i vari fattori questo è certamente dovuto all’elevata immunizzazione ed alla adesione alla campagna vaccinale, con il vaccino che si conferma protettivo nei confronti della malattia grave. Dobbiamo però tenere alta l'attenzione perché con un'alta circolazione del virus il rischio, specie per i più fragili, rimane significativo".


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