Dal governo

Mattarella scioglie le Camere ma nessuna pausa su pandemia, Pnrr, guerra e misure anti-crisi. Draghi: al lavoro sul perimetro disegnato. Si vota il 25 settembre

di Er.Di.

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sciolto le Camere. "Lo scioglimento anticipato del Parlamento - ha detto dopo aver incontrato i presidenti di Camera e Senato e ancora una volta il presidente del Consiglio dimissionario per la controfirma del provvedimento - è sempre l'ultimo atto".

"La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato - ha spiegato - hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere".

Mattarella ha comunque ricordato la gravità della situazione e i "molti importanti adempimenti da portare a compimento nell'interesse del Paese". Tra questi, ovviamente, la lotta alla pandemia, l'attuazione nei tempi concordati del Piano nazionale di ripresa e resilienza cui sono legati ingenti fondi europei, ma anche le misure anti-crisi e la guerra della Russia contro l'Ucraina.

"Ho il dovere di sottolineare - ha detto Mattarella - che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese".

Pur con le limitazioni dovute allo scioglimento delle Camere, ha precisato Mattarella "il Governo dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori".

"Mi auguro - ha concluso il presidente della Repubblica - che pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale, vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo nell’interesse superiore dell’Italia".

Dal canto suo il premier dimissionario ha riunito il Consiglio dei ministri per proporre la data del voto che sarà il 25 settembre ma non solo . "L’Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo - ha detto in apertura della riunione - . Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell’attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato". In particolare Draghi ha citato "le emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all’inflazione e al costo dell’energia". "Dobbiamo portare avanti l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha aggiunto - anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà. Porterò con me un ricordo molto bello di queste riunioni, degli scambi che ho avuto individualmente con voi. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro".


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