Dal governo

Meloni: stop ad approccio ideologico nella gestione del Covid. Schillaci: decisioni nell'interesse dei pazienti, bollettino sempre consultabile dalle autorità. Ipotesi eliminazione isolamento positivi

di Barbara Gobbi

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Focus anche sul Covid, durante la conferenza stampa relativa al primo decreto legge approvato dal Governo Meloni e focalizzato su temi vari in materia di Giustizia (in primis il rinvio a fine anno della riforma Cartabia, ma anche la stretta sui "rave party"). È stata la presidente del Consiglio a introdurre e spiegare la ratio dell'intervento che anticipa la reintroduzione in corsia dei sanitari "no vax" da fine 2022 al 1° novembre. E che "elimina la sospensione dall'esercizio della professione «al fine di contrastare la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio". «Riguarda - ha spiegato la premier illustrando il provvedimento - segnatamente gli operatori della sanità per i quali, unici ormai in Italia, era prevista la scadenza dell'obbligo vaccinale al 31 dicembre. Abbiamo deciso di anticipare la fine dell'obbligo perché questo ci consente di "prendere" 4mila persone che attualmente sono ferme in un sistema sanitario che ha un enorme problema di organico e rimetterle al lavoro. E quindi anche sulla base dei dati abbiamo deciso di anticipare la fine dell'obbligo, così come invece confermiamo l'utilizzo delle mascherine all'interno degli ospedali».
Il j'accuse ai Governi precedenti. Rispetto alla scelta del nuovo ministro Orazio Schillaci, Meloni ha spiegato: «Ho voluto un ministro della Sanità cosi perché il tema della scienza non si affronta con un approccio ideologico, ma con evidenze scientifiche, con un approccio serio che tenga conto quando si prendono dei provvedimenti di quali siano le evidenze scientifiche a supporto - ha affermato ancora Meloni -. Quello che contesto della gestione precedente è che ci sono stati un'infinità di provvedimenti presi dai Governi, che non avevano alla base alcuna evidenza scientifica. E poiché parlavamo di contrazione delle libertà personali e di temi che sono molto seri nel nostro ordinamento costituzionale, questo non si può replicare. Procediamo allora valutando le scelte che si fanno in base alle cose che sono realmente efficaci - con un'informazione molto più chiara di quella fatta in passato, perché in Italia è stata fatta una confusione mai vista in nessun altro posto al mondo - e anche lavorando sulla responsabilizzazione dei cittadini che è proprio figlia di una informazione molto chiara. Quello che ho detto in Aula e che rivendico è che l'Italia è la nazione d'Occidente che ha preso sul Covid i provvedimenti più restrittivi in assoluto e contemporaneamente è tra le nazioni che vantano i più alti tassi di letalità e di mortalità da Covid. Qualcosa non ha funzionato - ha detto ancora Meloni - bisogna ragionare in maniera diversa, a un certo punto il Covid è diventato tema da campagna elettorale con un approccio molto ideologico e questo non ci ha aiutato a prendere i provvedimenti migliori. E chiunque si permettesse di fare delle valutazioni su cose che non avevano un'evidenza scientifica alla base, veniva tacciato di essere un mostro. Ma quelle risposte non sono mai arrivate. Oggi l'impatto del Covid è cambiato e vanno fatte delle valutazioni».
Gli annunci di Schillaci. «Il provvedimento preso oggi - ha affermato dal canto suo il ministro della Salute Orazio Schillaci - è quello di anticipare al 1° novembre la scadenza dell'obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie, che per altre categorie era scaduto il 15 giugno scorso. Innanzitutto oggi il quadro del Covid-19 è mutato rispetto a quando questo provvedimento era stato preso, c'è una diminuzione dell'incidenza dei contagi e in particolare l'impatto sugli ospedali continua a essere limitato nei posti in aree mediche e in terapia intensiva. A questo si aggiunge la grave carenza del personale medico e sanitario nei nostri ospedali che deriva da una programmazione sbagliata negli ultimi dieci anni. Aver rimesso a lavorare questi medici e operatori serve a contrastare la carenza». Schillaci ha aggiunto di aver firmato l'ordinanza che «proroga l'utilizzo delle mascherine anche in relazione all'influenza stagionale. Non c'è alcun ripensamento in merito - ha tenuto a precisare - contrariamente a quanto detto in questi giorni». La comunicazione a stretto giro del ministero, seguita alla conferenza stampa del Governo, ha precisato che la proroga dell'obbligo di mascherine è al prossimo 31 dicembre.
Secondo il titolare della Sanità «bisogna avere un approccio sereno e scientifico nell'interesse unico dei malati, che sono da sempre al centro della mia attenzione di medico e di ministro. Se arriveranno nuove varianti, siamo pronti in ogni momento a intervenire». Riguardo al bollettino, che è diventato da giornaliero settimanale proprio con un annuncio arrivato pochi giorni fa - ha specificato che «i dati vengono comunque tutti i giorni raccolti. Avere una stima settimanale dal punto di vista statistico ci dà una maggiore certezza di ciò che stiamo monitorando rispetto a una valutazione quotidiana. I dati non sono secretati, sono in ogni momento a disposizione delle autorità competenti e laddove ci fossero delle variazioni importanti sui dati saremmo i primi a intervenire e comunicarlo».
Sull'ipotesi di eliminare l'isolamento per 5 giorni dei contagiati, «abbiamo avuto le prime riunioni scientifiche con gli esperti dell'Istituto superiore di sanità, dello Spallanzani e dell'Aifa anche per vedere l'evoluzione del quadro epidemiologico. Ogni decisione sarà presa sempre e solo nell'interesse dei pazienti», ha dichiarato ancora il ministro.
I ringraziamenti agli operatori sanitari. Schillaci ha ribadito l'importanza della campagna vaccinale nel contrasto alla pandemia, sottolineando l’impegno e la dedizione nella lotta al Covid-19 dei medici e degli operatori sanitari, che hanno pagato "un tributo pesante anche in termini di vittime". Ringraziati quindi gli ordini dei medici e degli infermieri, "sempre in prima linea in questi anni difficili nella gestione dell’emergenza e con i quali deve proseguire un proficuo rapporto di collaborazione per un servizio sanitario nazionale sempre più efficiente nell’interesse esclusivo dei pazienti", si legge in un comunicato stampa arrivato da Lungotevere Ripa a fine giornata.


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