Dal governo

Corte dei conti: inaugurato il nuovo ambulatorio per tutelare la salute del personale

S
24 Esclusivo per Sanità24

“Il progetto del nuovo Poliambulatorio nasce dall’esigenza di tutelare al massimo livello possibile la salute di tutti coloro che operano presso la Corte dei conti e si inserisce in un quadro normativo che amplia la prospettiva relativa al concetto di sanità, con la previsione di interventi differenziati su più livelli e con il coinvolgimento di nuovi protagonisti, come ad esempio i datori di lavoro”.
Lo ha detto Franco Massi, segretario generale della Corte dei conti, intervenendo oggi a Roma all’inaugurazione del nuovo Poliambulatorio interno alla Corte, nell’edificio Montezemolo della magistratura contabile.
Il progetto si basa su 3 linee direttrici: massima tutela della salute dei lavoratori: il datore di lavoro è diventato protagonista del processo di tutela sanitaria globale, investendo su programmi di prevenzione collettiva; welfare aziendale, anche inter-istituzionale, per coniugare il senso di appartenenza con la diffusione della prevenzione sanitaria nel tessuto sociale del Paese; implementazione di ampie sinergie gestionali fra diverse Istituzioni: la funzione “maieutica” della Corte si esplica non soltanto quale Giudice o Controllore delle finanze pubbliche, bensì anche quale Amministrazione che sviluppa “buone pratiche” di esempio per l’intera P.A. nell’impiego dei fondi pubblici (solo 8 mesi per realizzare l’opera, con una spesa complessiva finale inferiore del 10% rispetto a quella preventivata).
“La portata del Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro è stata ben ampliata dal nuovo Piano nazionale della prevenzione 2020/2025. La Corte dei conti, fin dal primo momento dell’emergenza Covid-19, ha posto in essere una serie di iniziative volte a garantire la salute del proprio personale, attraverso specifici accordi, dapprima con l’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, successivamente con la Sanità militare e con l’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Umberto I, per l’effettuazione periodica di screening sierologici”, ha aggiunto Massi.
“Attraverso le medesime collaborazioni la Corte ha potuto effettuare anche la somministrazione, negli ambienti di lavoro, di vaccini antinfluenzali, quale misura suggerita dalla Comunità scientifica nell’ambito delle iniziative volte a controllare la diffusione del contagio da Covid-19. Particolarmente efficace è risultato, da ultimo, il progetto sviluppato in collaborazione con la Sanità militare per la vaccinazione anti Covid-19 nel pieno rispetto delle tempistiche e delle priorità stabilite dalla normativa nazionale. In tale circostanza la Corte, grazie al personale medico e paramedico militare che ha curato tutti gli aspetti più propriamente sanitari, ha sperimentato una prima forma di sinergia inter-istituzionale, mettendo a disposizione la propria organizzazione anche per il personale della Magistratura amministrativa, della Corte di cassazione, del Csm e dell’Avvocatura dello Stato, implementando così una sorta di “hub vaccinale” dedicato”, ha evidenziato.
L’Accordo inter-istituzionale tra la Corte dei conti e il Ministero della Difesa, con la partecipazione del Policlinico “Umberto I” di Roma - Dipartimento di Scienze Radiologiche Oncologiche e Anatomo-Patologiche, coniuga il servizio diagnostico ed assistenziale con la ricerca scientifica di più alto livello in Italia, costituendo un esempio di matura cooperazione funzionale tra plurime Istituzioni dello Stato al servizio dell’intero sistema-Paese.
L’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Umberto I” di Roma – Dipartimento di Scienze Radiologiche Oncologiche e Anatomo-Patologiche, in particolare, preso atto dell’iniziativa assunta dalla Corte dei conti con la Difesa e del livello molto avanzato delle apparecchiature acquisite, ha palesato la propria disponibilità a partecipare al progetto mediante gli apporti professionali di proprio personale docente, di ricercatori dell’area della diagnostica per immagini e di personale medico in formazione specialistica per sviluppare appositi programmi di “intelligenza artificiale” idonei a supportare i medici radiologi di tutte le strutture sanitarie pubbliche del Paese.


© RIPRODUZIONE RISERVATA