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Reddito di cittadinanza, barriere e assegni per i figli: gli interventi per la disabilità nel 2023

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

Dal Pnrr alla legge delega sulla disabilità, fino alla Legge delega sulla non autosufficienza sono tante le sfide aperte in questi mesi per un settore che spesso ha avuto espresse tante speranze ma poi non mantenute. La legge di bilancio per il 2023 sembra poter dare risposta ad alcune necessità di chi vive la disabilità e la non autosufficienza con grande dignità, ma nelle difficoltà che ogni giorno si presentano alla propria dolorosa vita.
E’ stato rinnovato il bonus sociale per disagio economico per il gas e per l’energia elettrica. La legge ha stanziato 2.400 milioni di euro per aumentare, per il primo trimestre 2023, gli importi dei bonus concessi sia per disagio economico (elettricità e gas) che per disagio fisico (elettricità) cioè per le persone con disabilità che usano apparecchi elettromedicali e ausili salvavita. Una restrizione riguarda, invece, la misura del reddito di cittadinanza che verrà d’ora in poi riconosciuta nel limite massimo di sette mensilità (anziché le diciotto precedenti). Vengono però poste delle eccezioni a questa nuova limitazione che non si applicherà nel caso nel nucleo siano presenti persone con disabilità o minori o persone con almeno sessant’anni di età.

La legge di bilancio interviene confermando ed estendendo alla fine del 2025 la detraibilità delle spese sostenute per l’eliminazione delle barriere architettoniche. La detrazione è pari al 75% della spesa sostenuta e dovrà essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo. Ad esempio, se la spesa sostenuta è di 20.000 euro, la detrazione totale è di 15.000 euro e la quota annuale è di 3.000 euro. Ovviamente la detrazione arriva solo fino alla compensazione dell’imposta dovuta (IRPEF). Se in uno dei 5 anni l’imposta fosse di 2.000 euro, anche la detrazione arriverebbe solo a 2.000 euro. Se ne perderebbero quindi 1.000. Tuttavia la norma istitutiva ammette la possibilità alternativa della cessione del credito. Cioè la possibilità di cedere, seguendo una specifica procedura, il credito di imposta relativo al bonus ad una banca o direttamente ai fornitori dei lavori ( come per il 110%). Per ottenere l’erogazione di pensioni (invalidi, ciechi, sordi) e assegni (invalidi parziali) sono stati previsti specifici limiti reddituali, rispettivamente di 17.920 euro e di 5.391,88 euro per il 2023. Nella legge di bilancio si è precisato che non devono essere computate le borse di studio, né per i limiti reddituali per pensione e assegno, né per le eventuali maggiorazioni.

Infine ricordiamo che dal 2022 l’assegno unico e universale per i figli a carico ha sostituito il precedente assegno al nucleo familiare, ampliandone la platea dei beneficiari e fissando nuove regole di accesso. In un numero significativo di condizioni, tuttavia, ciò ha comportato un trattamento meno favorevole che in passato, in particolare per i nuclei con figli con disabilità di età superiore ai 21 anni. La legge di Bilancio 2023 stabilisce, infatti, che per i figli con disabilità, tutti a prescindere dall’età, è previsto che l’assegno unico e universale per ciascun figlio sia di un massimo di 175 euro mensili. Questa cifra la si percepisce nel caso in cui l’ISEE familiare non superi i 15.000 euro. La cifra scende progressivamente fino a 50 euro nel caso di un ISEE pari o superiore a 40.000 euro. Per i figli con disabilità fino ai 21 anni di età è prevista, in aggiunta, una maggiorazione a prescindere dall’ISEE : 105 euro nel caso di non autosufficienza; 95 euro nel caso di disabilità grave; 85 euro nel caso di disabilità media.


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