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Ddl Anziani, dopo il primo via libera del Senato le Regioni rilanciano sulle risorse. Bellucci: «Risultato cruciale per milioni di persone»

di B. Gob.

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Con il via libera sostanzialmente bipartisan dell'Aula del Senato il "Ddl Anziani" (AS 506 ) - provvedimento disposto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Missione 5, Componente 2, Riforma 2), pre adottato dall'ultimo Consiglio dei ministri del Governo Draghi e poi fatto proprio con poche modifiche dal Governo Meloni - compie il suo primo giro di boa e si avvia verso un'approvazione con ogni probabilità "liscia" alla Camera dei deputati. «Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione, a larga maggioranza, del Ddl Anziani al Senato in prima lettura con nessun voto contrario - è il commento della vice ministra al Lavoro e alle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci (si rinvia all'intervista su questo sito )-. Si tratta del risultato di un fattivo lavoro di ascolto del Terzo settore e delle categorie professionali di riferimento, che ha reso possibile la stesura e poi il miglioramento del testo iniziale. Come vice ministro al dicastero capofila del provvedimento, ritengo doveroso ringraziare il grande senso delle istituzioni dimostrato dalla maggioranza e dalle opposizioni in Senato. È anche grazie allo spirito costruttivo dimostrato da tutti, in Commissione e in Aula, che possiamo gioire di un risultato importante per milioni di anziani, al fine di migliorare la qualità della loro vita, scongiurare la solitudine e garantire la casa come luogo privilegiato di cura e assistenza. Il percorso parlamentare continua alla Camera, dove sono convinta che potremo giungere al medesimo risultato, dimostrando come la politica sia in grado di unirsi a vantaggio del bene comune».
Il nodo finanziamenti. Resta sullo sfondo il nodo finanziamenti, già sottolineato dal Servizio bilancio di Palazzo Madama - che innanzitutto mette in evidenza l'indeterminatezza della platea di riferimento in quanto la definizione di "anziani" spetterà a uno dei decreti attuativi - e dalle Regioni. "Il rinvio ai decreti delegati della definizione di persona anziana, oltre a rappresentare di per sé un'elusione della necessità che i criteri di delega siano sufficientemente puntuali e non generici, rende già ab initio impossibile qualsiasi valutazione in ordine all'impatto finanziario delle disposizioni che si intende introdurre, stante l'evidente indeterminatezza della platea dei potenziali beneficiari degli istituti che verranno disciplinati", spiegano i "tecnici" del Servizio bilancio. Mentre all'indomani del via libera in Assemblea nella serata dell'8 marzo, è Emma Staine, coordinatrice della Commissione Politiche sociali della Conferenza e assessore della Regione Calabria, a dar voce alla richiesta dei Governatori di "individuare, anche attraverso i successivi decreti attuativi, ulteriori risorse necessarie per realizzare gli interventi previsti", come sottolineato nel Parere - favorevole - espresso in Conferenza Unificata. «Il provvedimento - rileva Staine - è una misura straordinaria che nasce dall’esigenza di adeguare l’attuale sistema di welfare ai nuovi bisogni sociali. L’obiettivo è mettere in condizione le famiglie di affrontare con maggiore serenità gli inevitabili costi che comporta l’assistenza di una persona anziana o anziana non autosufficiente. Quindi ci auguriamo che, nel corso dell’iter parlamentare, vengano recepite le nostre richieste».


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